Non è decisamente un buon momento per Roma. Dopo essersi vista sottrarre da Milano il ruolo di “capitale morale” del Paese con una definizione rispolverata, di recente, anche da Raffaele Cantone, la Città Eterna viene adesso surclassata dai meneghini anche per qualità della vita. E questa volta non tratta di giudizi soggettivi o di luoghi comuni. A stabilirlo è la classifica annuale Il Sole 24 Ore sulla “Qualità della vita nelle province italiane”, pubblicata oggi e arrivata alla sua 26esima edizione. Secondo i dati diffusi dall’organo di Confindustria, infatti, la provincia di Milano, che lo scorso anno si trovava all’ottavo posto, compie un notevole balzo in avanti e passa in seconda posizione (prima è Bolzano), mentre quella di Roma segue un percorso inverso, perdendo quattro posizioni e scendendo dal 12esimo al 16esimo posto.
LA CLASSIFICA DELLA QUALITÀ DELLA VITA – La classifica, che mostra anche tappe parziali e finali delle province negli specifici settori di analisi, è pubblicata fin dal 1990 dal Sole 24 Ore elaborando una serie piuttosto ampia di dati statistici. È composta da 6 macro aree (Tenore di vita, Servizi & Ambiente, Affari & Lavoro, Popolazione, Tempo libero, Ordine pubblico) e da 36 indicatori specifici.
TENORE DI VITA – Osservando nel dettaglio le singole aree, si scopre che Milano eccelle soprattutto per tenore di vita, raggiungendo in quel capitolo, addirittura la prima posizione (su 110); un ambito in cui l’area metropolitana di Roma, invece, non brilla particolarmente, piazzandosi alla 41esima posizione. Determinanti sono indicatori specifici come come la pensione mensile media, che a Milano è di circa 1.126 euro, mentre a Roma arriva a 980 euro. O come le spese per il turismo all’estero che nella provincia meneghina ammontano a 720 euro e in quella capitolina a 522 euro. A fare la differenza è anche il costo della casa al metro quadro: 4.550 euro a Milano contro i 4.700 di Roma.
SERVIZI & AMBIENTE – La provincia della Capitale se la cava un po’ meglio in servizi e ambiente, dove raggiunge la 16esima posizione grazie a dati come la copertura della banda ultra-larga (99,4%) e a una percentuale non troppo alta di emigrazione “ospedaliera”, cioè di chi preferisce farsi curare fuori dalla provincia, pari al 6,1%. La disponibilità di asili rispetto alla potenziale utenza è di circa 20 posti ogni 100 bimbi.
AFFARI & LAVORO – Non vanno troppo male neanche gli indicatori relativi ad affari e lavoro che pongono Roma, anche in questo caso, in 16esima posizione. Il tasso di occupazione per persone tra i 15 e i 64 anni è pari al 61,3% e risultano attive circa 11 imprese ogni 100 abitanti.
POPOLAZIONE – I dati relativi alla popolazione fanno scendere, invece, la Capitale, al 24 posto. Gli anni di studio per ogni persona sono, in media,11,5. Il tasso di emigrazione è del 5,2%. L’età media di 82 anni. 810 sono invece gli abitanti per chilometro quadrato e 80 i divorzi e le separazioni registrati ogni 10mila famiglie.
TEMPO LIBERO – È nel tempo libero che la provincia di Roma eccelle davvero, raggiungendo il secondo posto, a un passo dalla prima in classifica, Rimini. Ma questo punteggio è frutto soprattutto della voce “Spesa dei turisti stranieri (mln euro)” che raggiunge i 5.976 euro, contro gli appena 516 del capoluogo della Riviera romagnola (e i 3.117 di Milano).
ORDINE PUBBLICO – A segnare i risultati peggiori è, invece, l’indicatore dell’ordine pubblico. I dati sulla sicurezza fanno scivolare, infatti, la provincia di Roma al 94esimo posto (su 110) con numeri a dir poco impietosi: ogni 100 mila abitanti si registrano 824 scippi e borseggi, 368 furti in casa, 95 rapine, 12 estorsioni accertate e 220 truffe o frodi informatiche. Segno che, sul quel versante, di lavoro ce n’è ancora tanto da fare.
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