L’ex assesore capitolino alla Casa Daniele Ozzimo è stato condannato a due anni e due mesi nell’ambito di uno dei due procedimenti collegati al maxi processo di mafia capitale. La sentenza è arrivata nella tarda mattinata di giovedì 7 gennaio dal presidente della X sezione del Tribunale Gup Alessandra Boffi ha accolto la richiesta della Procura riguardo l’ex assessore alla Casa della giunta Marino.
Una pena di due anni e 4 mesi è stata invece inflitta a Massimo Caprari, ex capogruppo capitolino di Centro democratico. Condanne a un anno e 10 mesi anche per Gerardo e Tommaso Addeo, collaboratori di Luca Odevaine, e a 2 anni e 2 mesi per Paolo Solvi, collaboratore dell’ex presidente del X Municipio Andrea Tassone.
Ozzimo era imputato per corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio in relazione a due capi di imputazione. Secondo i pm, Ozzimo aveva tratto delle utilità dal suo rapporto con il capo della coop ”29 giugno”, Salvatore Buzzi. La prima era ”morale” per il salvataggio, grazie all’intervento del capo della ”29 giugno”, della cooperativa edile Deposito San Lorenzo, le altre due invece materiali e riguardavano l’assunzione in una delle coop di Buzzi di una ragazza segnalata da Ozzimo (che avrebbe lavorato per quattro mesi nei soli week end per poi vedere interrotto il suo rapporto di lavoro) e poi il finanziamento di 20mila euro per la campagna elettorale di Ozzimo regolarmente denunciata alla Corte d’Appello. Per Ozzimo, così come per Caprari, i due Addeo e Solvi si è proceduto con rito abbreviato.
L’ex assessore capitolino alla Casa Ozzimo ha commentato con una battuta la sentenza di primo grado: “Me lo aspettavo perchè si sa come vanno queste cose in questo Paese. Siamo pronti a presentare ricorso in appello”.
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