La questione dei salari accessori è ormai delineata, anche se si attende l’incontro di oggi con i sindacati. Tra l’attenzione del governo e gli emendamenti dell’ex vicesindaco Causi, resta di fatto al commissario Tronca l’onore prendere una decisione. Di certo l’anomalia romana che vede il salario accessorio arrivare al 41 per cento del totale chiede di essere sanata e questo probabilmente avverrà con una delibera del Campidoglio, supportata da dati dell’Anci, vista anche la situazione degli altri principali comuni italiani e l’indisponibilità del governo finora ad approvare una norma apposita per Roma.
Si attende quindi a brevissimo il provvedimento di Tronca, che in una intervista al Messaggero ha ricordato che “la parte accessoria non è una regalìa”, ad evitare il tracollo dei salari per il mese di gennaio. Intanto però per resta il problema del passato, con i 340 milioni reclamati dal Ministero dell’Economia e dichiarati illegittimamente erogati. Per i comuni esiste già un provvedimento del 2014 che prevede la possibilità di recuperare questo tipo di soldi tagliando i fondi destinati ai singoli comuni, norma che potrebbe essere rafforzata nel prossimo decreto milleproroghe.
Una soluzione che vincolerebbe i comuni a comportamenti virtuosi dal punto di vista del bilancio, generando di conseguenza una riduzione delle retribuzioni future e un blocco delle assunzioni. Il tutto in attesa di una riforma delle regole che metta ordine a livello nazionale al tema del rapporto tra salario base, salario accessorio e meccanismi di creazione dei fondi per gli incentivi.
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