Mentre a Roma si delineano le prime candidature e per la città metropolitana la nebbia resta fitta (in attesa dei provvedimenti della Regione che assegnino deleghe e fondi certi) al consiglio metropolitano di Palazzo Valentini non ci sono più rappresentanti della capitale.
Gli unici che in questa vera e propria vacanza istituzionale riescono a salvarsi sono i municipi: per loro non ci sarà commissariamento né scioglimento, ma si andrà fino alle prossime elezioni. E’ questo il verdetto che arriva da un’ordinanza del Tar del Lazio che ha respinto il ricorso di due cittadini, un elettore e il consigliere comunale Francesco Smedile.
Quattordici su quindici, Ostia esclusa in quanto sciolta l’estate scora, rimarranno regolarmente amministrati dai presidenti e dalle squadre elette dopo le amministrative del 2013 che incoronarono Ignazio Marino sindaco. Il ricorso chiedeva lo scioglimento dei quattordici municipi sulla scia di quello della Assemblea Capitolina.
I ricorrenti ipotizzavano una violazione del Testo unico per gli Enti Locali, violazione e relativo danno che il Tar ha giudicato come “meramente ipotetico ed eventuale”. Il Tar ha dunque convalidato il decreto del Prefetto Gabrielli che con la sua decisione ha permesso ai minisindaci e alle giunte locali di proseguire il loro lavoro stante lo scioglimento dell’Aula Giulio Cesare.
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