«Se Marino è a conoscenza di un patto lo argomenti, lo spieghi e vediamo cosa ha da dire. La politica purtroppo vive troppo di allusioni. Bisogna diventare anche un po trasparenti nel dire le cose» scrive il candidato alle primarie per il sindaco di Roma, Roberto Morassut commentando la lettera dell’ex sindaco Ignazio Marino circa un patto Renzi-Montezemolo-Malagò sul villaggio olimpico a Tor Vergata.
Eppure la lettera pubblicata dall’Espresso è tutt’altro allusiva perché l’ex sindaco spiega che lui aveva proposto la realizzazione di un grande parco fluviale lungo il Tevere, nell’area compresa tra il GRA e la via Olimpica «dove oggi ci sono un agglomerato spesso informe di edifici, fabbriche, depositi, la sede principale della Rai e quella di Sky». Secondo il progetto di Marino (peraltro noto solo a lui e ai suoi intimi) il complesso avrebbe dovuto riqualificare strutture come un ex deposito Atac, un depuratore, un impianto per i rifiuti che si doveva chiudere e gli edifici dell’aeroporto dell’Urbe.
«Queste strutture -racconta ancora Marino- una volta terminate le Olimpiadi, sarebbero state utilizzate per la nuova “Città della giustizia”» facendo in modo che le stanze che ospiteranno i 9500 atleti « divenissero uffici per giudici, procuratori, cancellieri, avvocati, ecc. » Oggi, va all’attacco Ignazio, nessun romano conosce il progetto che Malagò e Cordero di Montezemolo presenteranno il 17 febbraio alle televisioni. «Provo a fare una profezia – conclude- Ci diranno che il Villaggio Olimpico si dovrà fare nel verde di Tor Vergata e si dovrà prolungare la metro C. Il risultato è che le Olimpiadi secondo il modello Renzi saranno al servizio di altri interessi, non di quelli dei romani.»
La guerra contro Renzi continua e non dà segni di tregue future mentre le profezie e le rivelazioni incombono sulla prossima campagna elettorale.
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