Una moratoria giubilare contro gli sfratti e gli sgomberi. E’ quella che invocano, da settimane, i membri dei movimenti della casa e gli attivisti attivisti degli spazi sociali e delle occupazioni abitative di Roma. Proprio questi ultimi lunedì mattina hanno occupato il dipartimento Patrimonio del Comune di Roma in piazza Giovanni da Verrazzano all’Ostiense, proprio nel giorno dell’incontro tra Regione e movimenti per la casa fissato per oggi.
DIPARTIMENTO PATRIMONIO
Il tema è da settimane al centro del confronto-scontro, e mentre il Comune ha ripreso a imporre la linea dura degli sgomberi ed è scoppiata come una bomba l’affittopoli delle case in centro a pochi euro a protestare irrompono sulla scena anche i gestori di spazi sociali, quelli che negli ultimi 15-20 anni hanno dato a Roma una vivacità culturale e un dinamismo dal basso.
LE REGIONI DELLA PROTESTA
A spiegare le ragioni della protesta e la richiesta di un incontro con il commissario Francesco Paolo Tronca sono gli stessi occupanti: “Nelle ultime settimane il Dipartimento Patrimonio Sviluppo e Valorizzazione del Comune di Roma ha inviato centinaia di lettere – in gergo, ”Determinazioni dirigenziali” – agli spazi sociali di Roma, alle associazioni, ai circoli culturali. Circa ottocento le realtà interessate. Si intensifica in questo modo l’opera della Giunta Marino, che vanta il primato per numero di sgomberi.
LETTERA DA TRONCA
Queste lettere non sono certo un invito al dialogo, o un riconoscimento del prezioso ruolo che queste realta” svolgono in quartieri abbandonati e impoveriti dalla crisi, dalla corruzione e dal malgoverno. Al contrario, contegono minacce di sgombero, accuse spropositate di morosità, l’avvio di procedimenti giudiziari. Siamo in una realtà paradossale: per molti anni l’amministrazione capitolina, grazie alla delibera 26/2015, ha riconosciuto il valore sociale di queste esperienze, pur non sostenendole economicamente.
DA VALORE A COSTO
Oggi, in tempi di vendita del patrimonio pubblico della città, un’altra delibera, questa volta della Giunta Marino, capovolge la situazione: gli spazi sociali sono un costo di mercato, e vengono accusati di essere morosi”. I gestori degli spazi sociali annunciano quindi per sabato 20 febbraio iniziative di sensibilizzazione in tutta la città sia in centro, sia nelle periferie, e un “grande corteo cittadino” per il prossimo 19 marzo.
L’ASSESSORE REFRIGERI
A fine giornata è intervenuto l’assessore alle infrastrutture e casa Fabio Refrigeri: “Mentre continuano gli incontri con le parti sociali, oggi abbiamo ribadito agli esponenti dei movimenti per la casa, la volontà da parte dell’Amministrazione regionale di approvare entro fine febbraio la delibera attuativa sull’emergenza abitativa. È un impegno che ci siamo presi e che abbiamo portato avanti in questi ultimi due anni con grande determinazione, offrendo strumenti economici concreti di sostegno ai cittadini in difficoltà. La Giunta regionale non hai preso l’emergenza abitativa come una mera questione di ordine pubblico. Siamo convinti sia necessario rendere attuabile un piano, fino ad oggi inesistente, al servizio dei cittadini del Lazio”.