Colloquio Casaleggio-Raggi, e poi la candidata fa marcia indietro sullo stadio della Roma

Ma in caso di vittoria non sarebbe quindi lei a decidere delle sorti della capitale? Il dubbio è lecito

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Virginia Raggi colloquio Casaleggio

Sei ore di colloquio con Casaleggio a Milano e tanto è bastato perché Virginia Raggi, candidata a sindaco del Movimento 5stelle, facesse marcia indietro sul nuovo stadio della Roma.

Era stata proprio lei a dichiarare il 24 febbraio: «Siamo contrari agli sprechi delle grandi opere ma dobbiamo affrontare la questione della Metro C. Di certo arriverà a Colosseo ma poi vedremo cosa fare. Siamo favorevoli a uno stadio sia per la Roma che per la Lazio ma non vogliamo speculazioni edilizie. Olimpiadi? Noi vorremmo che i cittadini si esprimessero su questa candidatura, dopo avere spiegato le sue opportunità e i suoi pericoli. In aula ci siamo scagliati contro le Olimpiadi, visto che abbiamo a Roma tante opere non concluse, e che queste di solito vanno ad alimentare flussi di denaro non leciti. Se questa città dovesse risorgere delle sue miserie, e darci fiducia, potrebbe anche essere che nel 2024 Roma sia pronta a gestire Olimpiadi pulite. Piano piano con noi al governo della città ci possiamo riuscire».

 Ma evidentemente  l’ex praticante dello studio Previti non gode  nemmeno della autonomia per definire un proprio programma elettorale. È bastato il diniego del grande guru, probabilmente cultore delle partite virtuali on line e la giovane ha cambiato rapidamente idea visto che l’onnisciente Casaleggio tutto vede e tutto decide anche per le romane cose.

Andrea Romano, deputato del Partito Democratico, commentando le affermazioni della Raggi sul progetto del nuovo stadio si chiede se «secondo i Cinque Stelle il futuro della capitale debba essere deciso da una azienda privata di Milano (quella informatica di Casaleggio ndr)?».

In ogni caso invita la Raggi a studiare di più perché il Comune può autorizzare o meno la concessione per costruire, ma non può decidere dove costruire. E aggiunge «si tratta di affermazioni che possono recare gravi danni ad una società quotata in borsa e dimostrano un atteggiamento dannoso di chiusura nei confronti delle necessità di modernizzazione e di crescita della citta di Roma».

Inoltre dopo il No grillino alle Olimpiadi – conclude Roman o- «la Raggi danneggia ancora una volta l’immagine e il futuro della Capitale». Ma soprattutto dimostra che in caso di vittoria Virginia verrebbe pilotata dalle decisioni della Casaleggio&C stabilendo un pericoloso precedente di governo per le autonomie locali ed i poteri di un sindaco eletto dal popolo e non da quattro gatti sul blog di Grillo.

Giuliano Longo

 

(Foto profilo Facebook)

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