Il D day di Ignazio Marino si avvicina e sarà il 30 marzo quando presenterà alla Associazione della Stampa Estera il suo libro “UN MARZIANO A ROMA” edito da Feltrinelli. A giudicare dalla promozione che l’editore ne sta facendo le vendite dovrebbero essere un successo non solo a Roma. Molti si chiedono se “Un Marziano a Roma” possa rappresentare un regolamento di conti con il Pd e lo stesso Matteo Renzi che lo hanno estromesso malamente dal Governo capitolino. Altri ritengono che Ignazio si limiterà a dare la sua versione dei fatti per quanto accaduto, nei quasi tre anni di permanenza in Campidoglio, in chiave puramente difensiva. Ma già la prestigiosa sede dove il libro verrà presentato dimostra la volontà di dare addirittura una dimensione internazionale alle prevedibili rivelazioni dell’ex sindaco.
POLEMICA IN FILIGRANA
Che comunque gli intenti polemici non manchino si evince dalla stessa presentazione di Copertina che recita testualmente «nella vita sono sempre stato un testardo. E i testardi possono vincere o perdere ma non riescono a galleggiare: emergono o affondano». Che buttata là da Ignazio dice tutto sul carattere del chirurgo men che un minimo di umiltà. C’è in questa affermazione qualcosa di Conradiano, di ‘cuore di tenebra’ legato ad una sorta di destino da lui scelto. Eppure lui non è un personaggio letterario ma un politico che calca le scene da almeno 20 anni.
QUESITI STUZZICANTI
La presentazione editoriale prosegue con una serie di quesiti stuzzicanti. «Che sindaco è stato Ignazio Marino? Un sindaco fuori posto, non capito da tutti i romani e accoltellato dal suo stesso partito? O un uomo onesto, assediato dal sistema di potere di Mafia Capitale, sostenuto dai cittadini e tradito clamorosamente da chi lo doveva difendere? Un sognatore ingenuo, un duro e puro, un tecnico, un politico, un marziano a Roma?» Ovviamente le presentazioni di copertina, per motivi di sintesi, poco dicono sul contenuto del volume, ma siccome in genere vengono lette attentamente ed approvate dagli autori (quando non le scrivono loro stessi) si avverte nel testo un che di agiografico che vorrebbe elevare l’autore al di sopra del quotidiano chiacchiericcio e spettegolìo politico.
MARINO E IL SOGNO SPEZZATO
«Il sogno spezzato della sua amministrazione – prosegue la presentazione – da quando strappò il Campidoglio a Gianni Alemanno fino alla sua decadenza, ha tenuto banco per mesi su tutti i media nazionali e internazionali, in un crescendo di attenzione che ha reso il sindaco Marino una delle figure più riconoscibili e dibattute.» Una volta appurato che Ignazio non è incasellabile nella quotidianità dei comuni mortali arriva la zampata: «A distanza di pochissimi mesi dal clamoroso epilogo del suo mandato, con i consiglieri comunali del Pd spediti dal notaio a dimettersi insieme a consiglieri dell’opposizione, Ignazio Marino ha scritto la sua verità» un racconto «duro e senza censure» sulle «resistenze che ha trovato e che alla fine lo hanno eliminato. » Una narrazione, quella di Ignazio probabilmente frutto di quegli appunti in inchiostro verde che Marino registrava sui suoi quaderni giorno per giorno, come se prevedesse o si volesse cautelare di fronte alle mutevoli vicende del destino.
STAGIONE DI GOVERNO
E prosegue «una analisi, punto per punto, di una stagione di governo della città che voleva marcare un cambiamento assoluto» Un libro «esplosivo, ma niente affatto scandalistico, ricco di rivelazioni e retroscena sui passaggi anche più minuti della politica romana, e non solo.» Salvo l’auspicio finale «Un libro destinato a restare a lungo al centro del dibattito pubblico.» Il successo, almeno quello editoriale, è garantito, mentre incombono invece sul Marziano le vicende giudiziarie che potrebbero dissuaderlo dal ripresentare la sua candidatura. Intanto beccatevi il libro, sembra dire Marino che sulla scena ci vuole comunque stare.
Giuliano Longo