Il giornale on line dell’avvocatura Consiglio Nazionale Forense il Dubbio, riporta la testimonianza del colonnello dei Ros, Stefano Fernando Russo resa nel corso della udienza di martedì su Mafia capitale. Il colonnello dei carabinieri ha testualmente riferito che «la procura di Roma mi chiese di confezionare e preparare gli audio-video degli arresti di “Mafia capitale” da dare ai giornali e ai siti web». Aggiungendo «dovevo curare la diffusione della notizia dopo gli arresti basandomi sulle indicazioni della procura. Per questo abbiamo montato alcuni frammenti di intercettazioni su spezzoni video in modo che si potesse dare un’immediata percezione dell’indagine».
REGIA DI COMUNICAZIONE
Secondo il giornale dell’avvocatura si tratterebbe di una vera e propria regia di comunicazione gestita dai Ros ma «a quanto pare, voluta dai vertici della procura di Roma». «La stampa e la pubblicità l’ho curata tutta io personalmente – ha ammesso il colonnello Russo – e l’ho fatto per soddisfare il diritto di cronaca». E di fronte alle richieste di chiarimento avanzate dall’avvocato Cataldo Intrieri, il colonnello ha chiarito di aver avuto «mandato dalla procura di Roma».
LA REAZIONE DEI DIFENSORI
Come prevedibile queste dichiarazioni hanno suscitato l’immediata reazione di alcuni difensori degli imputati che hanno parlato di una «sapiente e mirata strategia mediatica perseguita dagli inquirenti ed apertamente rivendicata in aula dal responsabile del Ros come strumento di informazione (condizionamento?) »Mentre altri legali non hanno esitato a parlare dei «rischi di condizionamento derivati dalla sapiente e mirata strategia mediatica perseguita dagli inquirenti ed apertamente rivendicata in aula dal responsabile del Ros».
Giuliano Longo