Giachetti è chino sulla definizione delle liste peraltro sottoposte all’attenzione dell’antimafia e alla quale tutti stanno inviando i certificati penali, peraltro validi solo per Roma e che quindi non escludono qualche pendenza giudiziaria a Bolzano o Vercelli. Il che è buono e giusto per un Pd purificato sotto la sapiente, quanto occhiuta, guida del commissario Matteo Orfini. Eppure qualcosa non sta funzionando nel modo giusto perché Enzo Foschi, che ha rinunciato alla candidatura per il municipio della Garbatella a causa di una inchiesta giudiziaria sui rimborsi spese ai consiglieri della Regione Lazio, qualche dubbio lo avanza e scrive su Facebook «Giachetti sta ancora vedendo le liste… Orfini sta ancora cercando il capolista eppure c’è qualcuno del Pd che in spazi a pagamento già sta pubblicizzando se stesso come consigliere comunale. Qualcosa non mi quadra… o meglio quadra male». Oibò, ma chi ancor prima di venir unto da Giachetti e Orfini si arroga il diritto ad auto-candidarsi? Dopo una breve enquire sui social network abbiamo scoperto che Orlando Corsetti, già consigliere capitolino, ha cominciato addirittura a fa girare i suoi manifesti poche per la sua ri- candidatura. Una ragazzata, vista la giovane età del candidato, ma più probabilmente l’esternazione per una investitura che gli era stata garantita da tempo. Il che non giova a quella trasparenza che Orfini vorrebbe aver imposto al suo partito prostrato dopo le note vicende di mafia capitale, ma che dimostra che il meccanismo per la formazione delle liste è pur sempre blindato. A Giachetti che abbozza, restano le liste di sostegno con i candidati della società civile (cosiddetta) che non verranno mai eletti. Per di più con un partito come il Pd che in caso di sconfitta eleggerebbe solo 6 consiglieri più Giachetti candidato sindaco. Intanto la macchina delle preferenze, debitamente spartite fra i vari maggiorenti del Pd, si va muovendo e Corsetti prima rutelliano e infine, dopo numerose peripezie politiche, approdato alle sponde renziane grazie alle materne cure dell’onorevole Bonaccorsi, spavaldamente percorre le strade della new age del Pd. Qualcuno già comincia a chiedergli non solo quanto sta spendendo per questa sua personalissima campagna, ma quando avrebbe prenotato gli spazi per le paline dove appare la sua giovanile immagine che riportiamo in pagina. E sempre i maliziosi si chiedono: «Ma non è che la su, come le altre candidature siano già state decise minimo un mese fa?». Insomma, la macchina elettorale del Pd è sempre la stessa, un po’ acciaccata, ma sempre necessaria per Giachetti e Orfini. Quindi auguri anticipati al giovane Orlando che non ha avuto la necessità di una formale investitura perchè qualcuno lo aveva già ‘unto’ da tempo.
Giuliano Longo
