Giorgia Meloni: voci di ritiro dalla competizione

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Potrebbe sembrare incredibile, ma corre voce che anche Giorgia Meloni potrebbe ritirasi dalla competizione per il Campidoglio. Le fonti a lei vicine certamente non confermano, ma restano su affermazioni vaghe senza quelle secche smentite che in genere sono di rito. Come se qualcosa stesse maturando.  Se così fosse lo scenario delle prossime comunali potrebbe radicalmente mutare. Di concreto c’è l’ultimo sondaggio che accredita lei e Alfio Marchini a pari merito con il 18%, che non è certo un buon viatico rispetto alle premesse della  candidatura di Giorgina che la vedevano addirittura in condizione di poter arrivare al ballottaggio con la pentestallata Virginia Raggi ancora favorita.

Certo, che per uscire dall’impasse Giorgia dovrebbe trovare una giustificazione  forte, tale comunque da smantellare la macchina organizzativa dei suoi supporters già in moto da tempo. Dopo la decisione di Alessandra Mussolini di stare a capo della lista di Forza Italia e quella imminente di Francesco Storace di sostenere l’ingegnere romano, lo stagno della destra tradizionale pare via via prosciugarsi scomponendosi fra Marchini e la Meloni stessa. Con  in più l’aggravante dell’ultimo sondaggio commissionato a Pagnocelli  per il Corriere della Sera che dà i Fratelli D’Italia al 3,9%, mentre il partito di Salvini e quello di Berlusconi si confrontano entrambe in parità al 13%. Indice che la mossa del capo dei lumbard per scalzare l’ex Cavaliere dalla leadership nazionale, al momento non sta dando i frutti sperati. Infine una nota sulla candidatura Marchini che sembra contestato anche in famiglia. Infatti la zia e attrice Simona Marchini ha dichiarato che non voterà Alfio appoggiato da una lista capeggiata da Alessandra Mussolini.

«Il nonno – spesso citato da Alfio come guida morale  e zio di Simona-  si starà rivoltando nella tomba.» E aggiunge «perché (Alfio)  fa così? Per l’ambizione un po narcisistica di salvare la città. La scusa è che questo PD è improponibile, ma allora – prosegue-  è proponibile Berlusconi?» Poi dà la sua versione e spiega che  «non è vero che il PD non lo ha voluto: è lui che non ha voluto il PD.
Essendo Alfio un cattolico fervente, ha sempre covato un’altra anima, anche per legami con una certa imprenditoria romana, con Vaticano e Opus Dei.» Insomma sussurri e grida, gossip e retroscena e il primo maggio? Lo celebriamo noi perché siamo inveterati nostalgici.

Giuliano Longo

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