Aeroporto di Ciampino, bocciato il piano anti rumore

Il Comune di Roma respinge il progetto di Adr per la riduzione dell'inquinamento. Riscontrate carenze tecniche e difformità

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Roma Capitale ha bocciato il Piano di contenimento e abbattimento del rumore presentato dalla societa” Aeroporti di Roma spa per l”aeroporto ”G.B. Pastine”. L”Assemblea capitolina infatti, approvando (con 31 voti favorevoli, 1 astenuto e nessun contrario) la delibera illustrata dall”assessore all”Ambiente di Roma Capitale, Estella Marino, ha respinto il progetto di Adr, “avendo riscontrato- si legge nel provvedimento licenziato- rilevanti carenze tecniche e difformita” dal disposto normativo, come da relazione tecnica”.

CHIESTA LA RIDUZIONE DEL NUMERO DEI VOLI – Prima della delibera l”Aula ha approvato un ordine del giorno presentato dal presidente della commissione Ambiente, Athos De Luca, in cui si chiede al sindaco Marino di farsi intermediario presso la Regione Lazio e il ministero dell”Ambiente per chiedere “la diminuzione del numero di voli cosi” come previsto dalla relazione dell”Arpa Lazio, in modo da riportare i livelli di inquinamento entro i livelli di legge”.

LIVELLI DI INQUINAMENTO FUORILEGGE – Il Piano presentato da AdR il cui compito è quello di far ricondurre l’inquinamento reale prodotto dall’aeroporto, sempre oltre i valori massimi di legge, nei limiti stabiliti dalla “zonizzazione acustica” non prevede alcuna riduzione del rumore che colpisce i 2.500 cittadini che vivono negli edifici abitativi della città di Ciampino (costruiti con regolari licenze edilizie) posti al lato della pista di volo e che, secondo le rilevazioni di Arpa Lazio, sono sottoposti costantemente a livelli di inquinamento acustico fuorilegge. Per questi cittadini le misure proposte dal piano di AdR, ignorando quanto previsto dal DM Ambiente del 29.11.2000, prevedono solo interventi palliativi di isolamento acustico sugli edifici, evidentemente inefficaci a garantire ai cittadini la fruibilità delle “pertinenze esterne” (balconi, giardini, cortili, ecc.) e per tutelarli quando le finestre sono aperte così come previsto per legge.

L’AVVENTO DEL LOW COST – Il problema dell’aeroporto di Ciampino risale ormai al lontano 2001, anno in cui con l’avvento dei vettori low-cost, il traffico aereo, nel suddetto scalo, si è più che quintuplicato senza che fosse attuata la cosiddetta V.I.A. (Valutazione Impatto Ambientale) e la zonizzazione acustica, cioè una sorta di piano regolatore del rumore ammesso per tale aeroporto.

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