Una ad una si scoprono le carte per fronteggiare la massiccia ondata di rifugiati politici nel nostro paese. Dopo Settecamini anche Velletrri si è fatta avanti. Non senza polemiche.
POLEMICA IN CONSIGLIO – «Noi del movimento Cuore Nuovo per Velletri e l’Italia siamo soliti chiedere delle spiegazioni per una così grande umanità e senso civico ritrovato, da parte del nostro governo di maggioranza ed opposizione». Così in un anota sta,pa Cuore Nuovo. Ci domandiamo anche il perché di così tanta riservatezza nel comunicare questa decisione vista l’importanza dell’argomento che avrebbe dovuto avere quanto meno la necessaria discussione all’interno del consiglio comunale. Tale azione avrebbe portato al confronto i rappresentanti consiliari e di conseguenza un confronto con i cittadini. Quindi per quale motivo i nostri concittadini sono stati messi al corrente di una così delicata azione di governo (progetto SPRAR) a decisione già presa e con i finanziamenti già stanziati dal Ministero dell’Interno? “Forse siamo meno importanti visto che ora la campagna elettorale è già passata” Pardon…possiamo chiedere di chi sono i terreni dove nascerà questa struttura di accoglienza? E quali saranno le precauzioni che si prenderanno per tutelare il diritto alla libertà? ? Considerando che l’essere umano per sua natura nasce libero, anche se accolto in una bella casa, necessariamente si manifesterà la voglia di vivere nella nostra comunità. Cosa buona e giusta se si volesse ripopolare città abbandonate, degradate ed a bassa natività dando la speranza a chi è sottomesso e senza futuro, ma qui a Velletri chi ne trarrà vantaggio? Visti i 600.000 Euro che ogni anno verranno finanziati per questo centro di accoglienza di secondo livello, quali sono i finanziamenti e le politiche sociali che il nostro governo locale attuerà per rispondere alle richieste di casa e sussidi da parte dei nostri nuclei familiari Veliterni, sempre più in difficoltà per la disoccupazione sempre più dilagante? Ora il nostro comune sarà garante per i rifugiati politici che dovranno essere aiutati, tutelati ed integrati ma vorremmo anche capire come questa forma di accoglienza, sarà da collante ad una buona ripresa per la nostra così fragile economia locale».
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