Pomezia, niente dolce ai bambini poveri. Polemica a scuola

Senatori del Pd contro la scelta del sindaco: «Una cultura discriminatoria quella portata avanti dal Movimento 5 stelle»

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«È inaccettabile la scelta operata dalla giunta grillina di Pomezia di utilizzare due menù nelle mense scolastiche a seconda della possibilità di pagamento dei genitori dei bambini. In sostanza a chi paga di più viene fornito un pasto completo! E questo in una scuola pubblica!”. E” quanto dicono in una nota congiunta la vice presidente del Senato Valeria Fedeli (Pd) e il collega di gruppo Raffaele Ranucci.

LA DENUNCIA – «Una cultura discriminatoria quella portata avanti dal Movimento 5 stelle- sottolineano- che, nascondendosi dietro al cosiddetto governo partecipato, arriva al punto di far subire a dei bambini nell”eta” piu” delicata l”esperienza piu” terribile: la diseguaglianza sociale. Una decisione incredibile per un partito che in questi giorni si candida a rappresentare i cittadini in Europa e che rivela la sua vera indole, quella di un movimento che vuole minare alle fondamenta la convivenza civile e democratica del paese».

IL PROVVEDIMENTO – «Nello specifico- spiegano i due senatori Pd- si tratta di un appalto che durera” tre anni e fornira” oltre 400 mila pasti l”anno, che contempla un menu” completo e uno ridotto con due costi diversi per le famiglie differenziandosi per la presenza o assenza della portata del dolce. Una scelta, vogliamo ricordare, che colpisce bambini sia della scuola primaria che dell”infanzia e che non fa in alcun modo riferimento a convinzioni alimentari (ad esempio per vegetariani, vegani) ma solo ed esclusivamente a parametri economici».

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