Aeroporto di Fiumicino: sì alle infrastrutture ma nel rispetto del territorio

L'intervneto del sindaco del comune che ospita l'aeroporto internazionale Leonardo Da Vinci

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Il sindaco di Fiumicino Esterino Montino ha cercato di fare chiarezza sulle prospettive che il decreto sblocca-Italia aprirebbe con i nuovi finanziamenti destinati alle infrastrutture aeroportuali e ferroviarie a favore dell’aeroporto. La prospettiva del sindaco del popoloso comune alle porte di Roma è quella dello sviluppo e tutela del territorio locale, in un’ottica di cambiamenti che possano avere riflessi duraturi anche sul comune di Fiumicino. Il suo “no” ai nuovi impianti aeroportuali da realizzarsi su terreni agricoli nella zona a nord dell’attuale scalo è stato ribadito subito dopo gli annunci del governo dei nuovi investimenti.

COSA DICE MONTINO – «Il decreto sblocca Italia – ha spiegato Montino – non prevede assolutamente, fino a prova contraria, il via libera su Fiumicino nord. Prevede invece la possibilità che anche l’alta velocità arrivi dentro l’aeroporto, anche se per me rimane prioritario il collegamento di tipo metropolitano tra aeroporto e la Capitale, e norme che accelerano le procedure per interventi infrastrutturali che hanno interessi di carattere nazionale, comprese quelle sugli hub aeroportuali». Il sindaco del comune del litorale ha dunque chiarito: «Di snellimento di procedure si tratta e non di surroga e decisione unilaterale su interventi complessi che possano modificare irreversibilmente il territorio. A questo proposito rimango convinto e fermamente contrario non allo sviluppo aeroportuale sul quale anche la nostra amministrazione sta dando il proprio contributo, ma alla costruzione di un secondo aeroporto al fianco dell’hub attuale. Non solo perché ciò colpirebbe irreversibilmente una parte consistente del Comune, del nostro ambiente e delle nostre aree turistiche balneari. Ma perché grandi aeroporti come Heathrow hanno 70 milioni di passeggeri l’anno e due sole piste e perché mettere insieme low cost e grandi compagnie in uno stesso hub è una strategia sbagliata e controproducente. Un hub moderno ed efficiente deve sviluppare tecnologie e le attuali infrastrutture. Su questo, a mio avviso, bisogna puntare per il bene del Leonardo Da Vinci».

IL PUNTO DI VISTA – Un discorso che ha il suo perché se visto dal punto di vista locale, ma anche da quello dell’area vasta che ormai si estende attorno a Roma. Fiumicino ne fa parte e ancora oggi è un comune fortemente dipendente da Roma (anni fa era una circoscrizione romana) nella quale forte è il pendolarismo ma dove manca a tutt’oggi un collegamento ferroviario tra Roma e il paese, mentre la ferrovia metropolitana esistente, la FL1 per Ostiense, Tiburtina e Orte non rappresenta una infrastruttura moderna e adeguata. L’alta velocità da molti applaudita escluderebbe del tutto il comune costiero senza offrire una novità ai pendolari in termini di trasporto.  C’è poi da considerare l’aspetto ambientale dell’impatto che avrebbe il nuovo spazio dedicato all’aeroporto (esistono comitati attivi sul territorio per la difesa del patrimonio naturale del litorale) con infrastrutture che si installerebbero su ampie aree oggi agricole e vicinissime a zone protette del litorale come la riserva del litorale e la pineta monumentale di Fregene. Temi importanti non solo per il comune di Fiumicino e che saranno centrali per determinare secondo quale modello di sviluppo l’aeroporto di Roma accoglierà i flussi turistici in crescita di anno in anno verso la Capitale e il centro-sud Italia.

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