Terremoto ad Ardea, il sindaco rassegna le dimissioni

Domani ci sarebbe stata la sfiducia. Ecco il retroscena

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Il sindaco di Ardea Luca Di Fiori ha rassegnato oggi le proprie dimissioni. E’ convocata una conferenza stampa per questo pomeriggio alle 16 nella sede di via Garibaldi. Domani avrebbe dovuto svolgersi il consiglio comunale con all’ordine del, giorno la sfiducia dle sindaco e del presidente del Consiglio.

IL BILANCIO – “E’ stato approvato un bilancio di ‘lacrime e sangue’, quello di più difficile stesura degli ultimi anni e, probabilmente, dell’intera vita del Comune di Ardea. Abbiamo fatto emergere i debiti che aveva l’ente e lo abbiamo fatto coscienti della necessità di risanare per iniziare poi una reale programmazione del futuro. Abbiamo avuto il parere favorevole dei revisori dei conti e questo ci fa capire come il lavoro sia stato fatto perché questo sia un vero ‘anno zero’”. Lo ha detto il sindaco di Ardea Luca Di Fiori commentando l’approvazione ieri sera del bilancio comunale. “Avevo già detto di non essere contento di un atto del genere perché abbiamo dovuto tagliare servizi, ma era un passaggio necessario per salvare il Comune ed evitare il dissesto – ha spiegato – Quindi, abbiamo evitato un tracollo che avrebbe portato un nuovo colpo all’economia reale, con i tanti creditori che si sarebbero dovuti accontentare di una semplice transazione per crediti che vantavano con il Comune”. “Abbiamo fatto decisioni sofferte ma inevitabili che comportano, e comporteranno, sacrifici da parte di amministratori, uffici, utenti dei servizi, associazioni e la collettività più in generale. Ci è pesato alzare le aliquote Tasi. Ci è pesato fare servizi a domanda individuale facendo pagare ai cittadini il costo intero del servizio: per questo, durante l’assestamento di bilancio, cercheremo di aiutare le famiglie numerose”. “Le scelte del governo nazionale hanno pesato come macigni sul risanamento delle casse dell’ente. Basti pensare che in Italia un tributo sull’abitazione principale è stato prima abolito, poi restituito, poi riabolito, infine fatto pagare ai cittadini attraverso un nuovo tributo, la Tasi, che solo nominalmente è una tassa sui servizi ma in realtà è una tassa patrimoniale che fa rivivere la abolita Imu – ha concluso il sindaco – Questo è un Paese in cui nel bel mezzo dell’anno il governo comunica ai Comuni l’ammontare dei trasferimenti non per quell’anno ma per l’anno precedente, i cui bilanci sono abbondantemente chiusi. Questo è un Paese in cui il termine per l’approvazione dei bilanci preventivi dei Comuni è stato fissato lo scorso anno al 30 novembre e quest’anno al 30 settembre. Aggiungiamoci che Ardea è un Comune che ha bisogno di un intervento incisivo per risanare, per risolvere gli errori del passato e che deve avere regole e strumenti per crescere. Ed ecco il perché quest’anno ci troviamo con un atto da ‘lacrime e sangue’”.

LA POLMEICA SUI ROM – “Stanno girando voci incontrollate che senza alcuna ragione creano allarmismi. Girano ‘ad orologeria’, sempre a intervalli di tempo ben definiti. Non c’è nessuna ipotesi di realizzazione di un campo rom ad Ardea. Ormai, ogni lavoro che viene fatto in un campo privato, fa scatenare un panico inutile. Da qualche tempo, non solo ad Ardea, non si fa altro che lanciare allarmi, generare ansie, creare timori. Forse per distogliere l’attenzione da altro? Tutto ciò avviene anche a Nettuno, che anche qualche giorno fa è stato colpito da altrettanto allarme. E questo sonno della ragione genera mostri. Come di quell’uomo che nel torinese, giusto qualche giorno fa, aveva perso di vista suo figlio durante una fiera e sui social network ha iniziato a parlare di un rapimento perché aveva paura di essere denunciato. ‘E’ stato uno zingaro, ne sono sicuro’, ha detto, scatenando il dibattito su Facebook. Poi, davanti al pm, ha confessato di essersi inventato tutto. Storie che si ripetono con fin troppa frequenza. Ardea ha tanti problemi, come li hanno anche tanti Comuni delle aree metropolitane italiane. Problemi anche di una certa severità e che sono da affrontare. Ma ci mancano solo gli allarmi inutili di un social network per far sfaldare ancora di più una popolazione che deve diventare comunità”. Lo dichiara in una nota il vicesindaco di Ardea Raffaella Neocliti.

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