Zagarolo, le elezioni dei “record”. Ecco il piano di Lorenzo Piazzai

Rilancio, opere e partecipazione. Faccia a faccia con il candidato sindaco di centrosinistra

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A Zagarolo vanno in scena le elezioni delle “grandi novità”. Quelle del sistema maggioritario a doppio turno (il meccanismo di voto applicato nei Comuni superiori ai 15mila abitanti). Quelle dei numeri da record (233 candidati consiglieri e 7 alla carica di sindaco). Quelle della Lega Nord (e chi l’aveva vista mai da queste parti), ma anche quelle della “rinuncia” alla ricandidatura del sindaco uscente Giovanni Paniccia.

Unn gran bel ”casino“, insomma. Di certo, è un momento molto delicato per il futuro di questa ridente cittadina dei monti Prenestini. Lo sa bene Lorenzo Piazzai, professione veterinario, colui al quale i partiti della ex maggioranza di Governo uscente e il mondo dell’associazionismo hanno affidato “l’ordine delle cose”. L’uomo della cosiddetta “società civile”, come si usa dire in politichese, o il “cittadino consigliere” se i Cinque Stelle ci permettono. Lo abbiamo incontrato all’indomani della presentazione delle liste rivolgendogli qualche domanda

Dottor Piazzai come è nata la sua candidatura?

È nata da una proposta di alcuni amici in seguito alle vicende che hanno riguardato l’ex esperienza amministrativa. Avevo molti dubbi, poi ho detto sì. Credo che il sindaco sia uno dei ruoli della politica in cui ancora si possa marcare una differenza. Ho dei deficit di competenza sia chiaro. Mi candido perché penso che questo paese sia pieno di “positività”, di risorse e di opportunità. E l’idea è quella di dargli spazio, forza e sostegno.

Secondo lei come sta Zagarolo?

Ho la sensazione che il peggio sia passato e, lavorandoci, questo giardino lo possiamo veder fiorire. Ho usato questa espressione: dobbiamo far rifiorire Zagarolo. Mi riferisco alle attività commerciali e alle tante proposte del mondo dell’associazionismo, così vario, così attivo.

Qualcuno a destra pensa però che il problema di questa città sia anzitutto la sicurezza. Lei cosa pensa su questo tema?

Estremizzare e portare all’esasperazione i temi è tipico delle campagne elettorali. Noi vogliamo però guardare ai fatti e alle persone senza preconcetti e filtri. Da anni la destra si è appropriata del problema della sicurezza anche a livello nazionale senza portare a casa grandi risultati, mi pare. Da noi la legalità, perché è di questo che bisogna parlare, credo sia un nodo da affrontare come altrove. Ci sono certamente zone più esposte come Valle Martella, a cui dobbiamo porre particolare attenzione con politiche mirate, senza però dare una visione distorta della realtà. Tutti noi vogliamo una Zagarolo più sicura ma se si fa allarmismo si inizia con il piede sbagliato

Quali sono i tre obiettivi principali del suo programma elettorale?

 Nel nostro programma abbiamo parlato di decalogo, dunque, penso che ridurli già a tre sia molto difficile. Ragionando però per grandi tematiche le posso fare un ordine preciso. Partirei dal tema del rilancio e della ripresa, economica e sociale, puntando particolare attenzione al centro storico che sta vivendo una fase di preoccupante decadenza con attività che chiudono e associazioni scoraggiate e deluse. Dobbiamo ripartire da loro.

Al secondo punto, metterei il tema delle opere. Zagarolo ha bisogno di una nuova stagione di rilancio, dall’edilizia scolastica alla viabilità, passando per lo sport, uno dei motori di questa città.

Infine voglio parlare e insistere sulla partecipazione. Zagarolo ha un patrimonio di conoscenze e attività di cui bisogna far tesoro. Se sapremo valorizzarle avremo compiuto già una piccola grande rivoluzione.

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