Alessandri: governeremo ascoltando tutti i comuni metropolitani

Intervista a tutto campo al vicesindaco della area vasta di Roma

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Vicesindaco, lei lavorerà a stretto contatto con Ignazio Marino: quale rapporto immagina tra Roma e la sua città metropolitana?
Il rapporto tra Roma e la città metropolitana è scritto nella legge Delrio: prevede una interazione tra Roma capitale e i comuni del
territorio per tutti quei servizi condivisi che interessano un territorio più ampio della sola capitale: dislocazione di reti, infrastrutture, mobilità e sistema rifiuti per fare degli esempi. Dove c’è bisogno di una politica condivisa tali temi saranno in capo alla città metropolitana.

Molti di voi sono già occupati in altri ruoli istituzionali, lei ad esempio è sindaco di Monterotondo: come si conciliano i due ruoli?
Ci tengo a dirlo: nonostante il fatto che siamo tutti amministratori della provincia, del comune di Roma o addirittura figure come il
sindaco Marino, stiamo facendo un grande lavoro per la città metropolitana senza essere retribuiti. Non stiamo dedicando i ritagli
di tempo a questi compiti: questo sarà per noi un elemento di vanto e speriamo si trovi la strada per incanalare positivamente queste energie.

Il lavoro non vi mancherà: i comuni del territorio sono 121: si va da “giganti” come Guidonia a piccolissimi centri con meno di 200 abitanti. Come governare questa complessità?
Si governa ascoltando tutti. Bisogna dare alle istanze del piccolo municipio montano lo stesso ascolto che si dà al grande comune con grosse complessità. Tutto incide sulla vita della città metropolitana perché tutti contribuiscono allo sviluppo omogeneo della provincia. Roma non può pensare di crescere da sola, ma lo stesso vale per i piccoli comuni che devono dialogare con la capitale d’Italia. Roma è un valore per tutti i comuni e i comuni devono costruire la città metropolitana assieme alla capitale.

Quali sono i primi provvedimenti varati dalla Città metropolitana?
Siamo agli inizi, ma come città metropolitana saremo vicini ai territori con piccoli e grandi interventi. Per dare un’idea del ruolo
che la città metropolitana potrà avere, un primo provvedimento che abbiamo preso è l’eliminazione del passaggio a livello ad Anguillara. Più significativa sarà l’adozione a breve del piano triennale delle opere pubbliche: scuole, strade provinciali e infrastrutture. Un lavoro del genere conferma l’utilità delle funzioni della città metropolitana su grandi e piccoli temi.

Entro quando pensate verranno l’assegnati i poteri dalla Regione alla nuova città metropolitana?
I poteri dovevano già essere assegnati ma una serie di complessità lo ha finora impedito. La delibera regionale ha acquisito il parere del Consiglio delle autonomie locali in consiglio regionale e ora passerà alla deliberazione del consiglio regionale per diventare legge. In questo modo sapremo precisamente quali sono i nostri compiti e con quali risorse svolgerli.

A proposito della situazione finanziaria ci sono alcune incognite: un decreto del governo dovrebbe essere in via di approvazione. qual è la situazione del bilancio?
Il bilancio è nelle mani dell’assessore Paris che sta facendo un ottimo lavoro. Abbiamo bisogno di chiarezza rispetto ai tagli del
governo e rispetto ad alcune misure compensative che il governo in sede di accordo con l’Anci ha immaginato. Esistono già alcune ipotesi come le tasse di imbarco aeroportuale e altre misure che daranno maggiori certezze al bilancio della città: stiamo aspettando
queste decisioni.

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