La protesta dei dipendenti di Palazzo Valentini che temono per il loro futuro è arrivata in piazza Santi Apostoli insieme alle tante piazze d’Italia e alla manifestazione nazionale #senzaprovince indetta dai sindacati Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl. Dopo un’assemblea dei lavoratori a Palazzo Valentini, che iniziata intorno alle undici all’una è stata la volta di un flash mob in Piazza Santi Apostoli andato in scena con lo slogan “Gioco dello struzzo: la riforma che non c’è”.
Come in un vecchio gioco dell’oca i dipendenti hanno denunciato il percorso di involuzione fatto fare alle provincie, denunciando “cinque anni di tagli e mancato riordino” e hanno alzato la loro voce per “difendere i salari dei lavori e i servizi ai cittadini messi a rischio dal taglio delle risorse”. Diciotto le tappe che hanno messo progressivamente in difficoltà i dipendenti provinciali: dal decreto Tremonti, al Salva Italia, fino alla riforma Delrio ora in faso di attuazione e che, solo a Roma potrebbe far ballare circa 500 posti di lavoro oltre a un taglio programmato del 30 per cento di risorse.
Le difficoltà finanziarie della provincia sembrano al momento insuperabili: i dipendenti protestano contro il governo ma chiedono anche alla Regione Lazio di definire rapidamente le competenze. Anche la Lega della autonomie ha voluto ribadire le ragioni della protesta: “Noi sindaci che gestiamo le nuove province – ha detto Marco Filippeschi, presidente di Legautonomie e Sindaco di Pisa e di Upi Toscana – siamo già sulla graticola per l’impossibilità di garantire la manutenzione di scuole e strade. La mobilitazione dei lavoratori e la richiesta d’impegno rivolta ai candidati alle elezioni regionali hanno sacrosante ragioni. Servono risorse per attuare la legge Delrio. Vanno garantiti i bisogni irrinunciabili delle comunità e le prospettive del personale. Il governo deve dare un segnale concreto a partire dal decreto enti locali».
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