“Più dialogo contro l’insicurezza”: Gabrielli chiude il tour a Corviale

Concluso il ciclo di incontri del prefetto che ha affrontato a tutto campo le problematiche delle periferie

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Il prefetto di Roma, Franco Gabrielli ha risposto all’appello dei comitati dei cittadini del ”Serpentone” di Corviale durante un incontro nella sede dell’XI Municipio. Si conclude così il primo ciclo di incontri con le realtà dei territori e con alcuni comuni della provincia che il prefetto ha voluto, ma già ha pianificato un altro ciclo di ‘ascolto’ dalla metà di questo mese dopo aver completato il suo ‘giro’ negli ultimi due municipi. Nella sostanza Gabrielli ha inaugurato un metodo partecipativo senza bisogno di lettere circolari o di altre forme burocratiche di convocazione. «Non mi aspetto che lì (nei municipi, ndr) siano stati risolti i problemi – ha sottolineato – ma che sulle questioni prioritarie la gente abbia contezza non dico della risoluzione, ma almeno di un’inversione di tendenza.» Poi è entrato nel vivo dei problemi di quel municipio intanto precisando che Roma non è la  “Gotham City” di Batman, una metropoli dove il crimine dilaga, ma una città nella quale cresce e si diffonde la “percezione di insicurezza da parte dei cittadini”. Proprio per questo non basta affermare che tutto sommato i dati statistici non sono così negativi «allora dobbiamo provare a dare delle risposte, e dal mio punto di vista l’unica modalità per farlo è provare a portare i livelli di confronto quanto più vicini possibile ai problemi della gente».

Gabrielli non si è sottratto e ha affrontato la spinosa  questione dei Rom che sta generando  una insofferenza diffusa fra la gente «trasversale ormai e nemmeno più ascrivibile a formazioni politiche o posizioni populiste». Ma che «salvo il buonismo di facciata riguarda tutti, anche quelli che qualche tempo fa erano un pò più inclini ad avere un comportamento di comprensione» con la differenza che «oggi la comprensione non c’è più.» Soprattutto perché (non riferendosi solo ai Rom) «la percezione che vi siano dei luoghi franchi in cui a ognuno è consentito fare quello che ritiene più opportuno, da un lato mette in forte discredito le istituzioni e dall’altro pregiudica la sicurezza di queste stesse persone, perché l’intolleranza rischia di arrivare a livelli non più gestibili». Altra piaga diffusa è quella dell’abusivismo commerciale contro il quale Gabrielli vorrebbe riprendere una iniziativa della Camera di Commercio di oltre un decennio fa che proponeva di utilizzare i commercianti come ”sentinelle” in collaborazione con le forze dell’ordine. «Ci stiamo lavorando insieme alla Cciaa – ha proseguito-  perché nelle prossime settimane vorremmo rieditare questa iniziativa anche in vista del Giubileo» per fare dei commercianti parte di una rete di controllo e comunicazione per le situazioni maggiormente critiche. Insomma, basta con gli scandalosi suk che degradano il centro storico e non solo.

Altro tema è quello della immigrazione clandestina  dedita anche al commercio abusivo che si è moltiplicata esponenzialmente negli anni. Qui il Prefetto non nega le difficoltà sul versante delle espulsioni, ma anche qui occorre «una gestione più corretta dell’immigrazione» che va condotta «con un briciolo di rigore in più» senza venir tacciati di razzismo. Anche le occupazioni abusive di immobili stanno creando problemi di ordine pubblico. «Io ho ereditato 109 occupazioni abusive sulla Capitale che riguardano diverse migliaia di persone – ha spiegato il Prefetto.- Su questo tema ci stiamo dando un metodo che non è quello dello sgombero fine a se stesso, perché altrimenti rimane una situazione di permanente criticità sotto il profilo dell’ordine pubblico: la priorità quindi è quella di censire le persone che sono dentro (le strutture occupate, ndr), verificare quelle che hanno in qualche modo titolo a essere destinatarie di attenzione e le altre che magari hanno redditi o possibilità di soluzione» situazioni che prevedono lo sgombero, punto e basta.  Nel caso dell’XI Municipio «la ex scuola 8 marzo (struttura alla Magliana occupata da centinaia di persone da quasi 10 anni, ndr) sarà una delle priorità da affrontare per il tavolo municipale che verrà costituito qui».

Infine il grave problema ambientale dei roghi tossici che coinvolge anche i territori limitrofi della provincia. Un tema  «assolutamente trasversale» a tutti i municipi. Qui Gabrielli prevede due azioni. «Una dal profilo più prettamente repressivo anche utilizzando la normativa sulla ”Terra dei fuochi” per avere un impatto immediato, e la seconda, iniziata una settimana fa, coinvolgendo a livello di presidio del territorio il mondo della Protezione civile di Campidoglio e Regione Lazio, oltre alla Forestale e ai Vigili del fuoco che ovviamente interverranno nella situazioni più problematiche.» Interventi senza i quali la questione dei roghi «diventerà una questione sociale che si aggiungerà all’insofferenza che riguarda i rom» in buona parte responsabili dei fumi tossici che derivano dalla ‘pulizia’ dei metalli raccolti, altrettanto abusivamente, dai cassonetti dell’immondizia. Implicita nella iniziativa di ‘ascolto dei territori’ del Prefetto, è la collaborazione dei cittadini, dei comitati, delle associazioni ecc, in sostanza della cosiddetta società civile, da Alemanno in poi spesso evocata ma quasi mai coinvolta efficacemente soprattutto nei rapporti con lo stato e le forze dell’ordine.

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