Artisti di strada, balli e performance: il grande ritorno di Stradarolo a Zagarolo

Una dedica speciale a Francesco Di Giacomo. Una tavolata da guinness dei primati. E poi canti, spettacoli e concerti. Ecco tutto il calendario

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È un grande ritorno quello di Stradarolo, la grande manifestazione di spettacolo, musica, racconti, balli e performance voluta fortemente dal neo sindaco Lorenzo Piazzai, già direttore della manifestazione negli anni passati. Quest’anno, con il nome “Stradarolo Big”, l’evento si è riservato una dedica speciale ad un suo grande sostenitore e promotore, Francesco Di Giacomo, indimenticata voce del Banco del Mutuo Soccorso, morto in uno scontro stradale proprio nei pressi della sua Zagarolo. Si tratta di un’iniziativa realizzata con il contributo della Regione Lazio – Assessorato alla Cultura e alle Politiche Giovanili e del Comune di Zagarolo. L’appuntamento è dal 12 al 14 giugno tra l’estrema periferia romana di Valle Martella e il borgo medievale di Zagarolo.

IL CALENDARIO – Si comincia la sera di venerdì con un omaggio a Pierpaolo Pasolini nella borgata popolare di Valle Martella, incastonata tra Casilina e Prenestina e sul limitare del preziosissimo e pre-romano insediamento archeologico di Gabi e della tenuta sempreverde di Pantano Borghese. Lo scenario sarà la rotonda spartitraffico sulla via Prenestina, dotata per l’occasione di un pianoforte a coda.

Con i Tetes ci saranno Tarzanetto, uno dei quattro ragazzi di vita di Pasolini, Peppe Voltarelli, cantautore ironico e viscerale, Pierpaolo Capovilla con il suo pianista Kole Laca del Teatro degli Orrori, due artisti che da tempo affrontano l’opera del poeta, il sax di Stefania Maggio e una nuova dedica di Giovanna Marini al grande intellettuale a quarant’anni dal suo assassinio. La Marini sarà accompagnata dalle voci di Patrizia Rotonda, Andrea Monaco, Stefano De Felici, Flaviana Rossi, Lucia Staccone e Michele Manca.
Sabato 13 sono letteralmente decine le iniziative e gli spettacoli che animeranno il festival dalla mattina a notte inoltrata. Da segnalare, oltre a Piergiorgio Faraglia che presenta ‘L’uomo nero’, il suo disco d’esordio da cantautore, e Canio Loguercio con ‘Tragico Ammore’, racconto circolare nella sacra lingua delle passioni, anche i racconti di Lorenzo Romito, del collettivo Stalker, reduce dal giro del Raccordo Anulare a piedi, fino all’elegia di gregari e ciclisti dimenticati dello scrittore Marco Pastonesi, reduce dall’ennesimo Giro d’Italia quale inviato della Gazzetta dello sport.

IL PRANZO LUNGO 300 METRI – Il clou della gionata sarà presumibilmente il pranzo lungo trecento metri, dalla piazza del Comune e Palazzo Rospigliosi che vedrà artisti, appassionati e semplici cittadini mangiare gomito a gomito in una tavolata da Guinness. Domenica 14 è invece il momento della “Transumanza a pedali”: 33 km con partenza da Roma (appuntamento al Colosseo alle 9) o solo 13 dal capolinea della Metro C “Pantano-Borghese” fino a Zagarolo. Si pedalerà lungo il tracciato della vecchia e dismessa ferrovia delle “Laziali”, anche per sottolineare l’esigenza di ottenere la trasformazione del vecchio tracciato ferroviario in pista ciclabile cosa che renderebbe possibile raggiungere Roma in treno+bici, alleggerendo la drammatica congestione di traffico della periferia est.
Per chi è già a Zagarolo l’appuntamento è per le 11.30 nel salone grande dell’ala restaurata di Palazzo Rospigliosi: incontro con Sergio Staino su “Satira e Sogni”, che è il titolo della mostra che sta girando l’Italia. Al termine, poco prima di pranzo tutta la comunità locale dedica una targa ricordo ad Antonio Fabrini, martire delle Fosse Ardeatine, proprio nella centralissima via che già porta il suo nome, nel 70esimo anniversario della Liberazione. Nel tardo pomeriggio, dopo il secondo pranzo popolare, disseminati qui e lì nel paese si potranno ascoltare i racconti di Franco Arminio, reduce dal suo girovagare per paesi liminari tanto da farne una professione: il paesologo; quelli di Rotafixa, reduce del giro del mondo in bicicletta; e quelli di Alberto Fiorillo, leggero e corrosivo con l’Elogio dell’ascensore, reduce dal sali scendi nel suo palazzo.

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