“Voglio capire in via preventiva, per non trovarmi di fronte a situazioni ambigue, se lo spazio di Guidonia centro intitolato nel 2010 ai martiri di Nassiriya, i nostri carabinieri uccisi in missione di pace e morti a difesa dello Stato, rischia seriamente di cambiare nome. Non ho niente contro la non violenza, una condizione umana e civile ovviamente condivisibile, ma denominare anche in via provvisoria quella piazza “Parco della non violenza” con riferimenti addirittura ad una inaugurazione che sarebbe avvenuta durante la tre giorni del rock festival mi riempie di indignazione. Giù le mani dal ricordo dei carabinieri morti nell’attentato terroristico più grave che l’Italia abbia conosciuto nella storia repubblicana, erano loro e le loro famiglie semmai a dover essere ricordati, non presunte icone del pacifismo sinistrorso, bocciato dalla storia e dalle urne, con tutto il rispetto per Jonh Lennon e Martin Luther King”. Lo dichiara il consigliere comunale di Fratelli d’Italia Alessandro Messa dopo avere appreso dalla stampa della inaugurazione di un fantomatico “Parco della Nonviolenza” nello stesso luogo intitolato ai militari caduti nel 2003 in Iraq.
LA POLEMICA – “Non vorrei che dietro questa iniziativa vi fosse veramente l’intenzione di qualcuno di cambiare nome a quello spazio, nell’affermazione di proprie posizioni ideologiche che ovviamente non coincidono con le mie, con la parte politica che rappresento, con la maggioranza al governo di questa città. So, per averlo appreso dai giornali, che nella trovata della re intitolazione a termine di piazza Nassirya ci sono associazioni che da anni si battono in nome non della pace ma del pacifismo di stampo politico, in via preventiva dico quindi loro: giù le mani dai caduti di Nassiriya. Sono i carabinieri, ne sono certo, che gli italiani, i guidoniani in particolare, vogliono ricordare in quel luogo, e non personaggi usciti dal pantheon di certe minoranze radical chic troppo elitarie perfino per avere rappresentanze istituzionali. Quel che è successo nei giorni scorsi è grave”. Se di affronto alla memoria dei militari si sia trattato è intenzionato ad appurarlo anche il sindaco Eligio Rubeis: “La intitolazione di quell’area ai nostri carabinieri è stato uno dei primo atti della mia amministrazione nel 2010 – commenta Rubeis – anche solo averne sospeso il ricordo per qualche ora è fatto quantomeno di cattivo gusto”.