Nessuno ancora riesce a crederci ai castelli Romani e in tutta Roma dove Massimiliano Meriggioli ha lasciato ricordi indelebili per le sue qualità umane e per le sue grandi doti professionali. L’ex sindaco di Percile, già vicepresidente dell’Agenzia di sviluppo della Provincia di Roma e vicepresidente della società Aniene Turismo srl, è morto ieri notte all’età di 53 anni dopo una lunga malattia.
IL LUTTO – Max, come lo chiamano gli amici, lascia la moglie e due figlie.
Si era laureato in ingegneria civile edile nel 1988 all’università La Sapienza per poi proseguire nell’attività di libero professionista. Sono centinaia i messaggi di cordoglio diffusi sui social, in paese e ai Castelli Romani dove era molto amato.
IL RICORDO DI FLAVIO INSINNA – Tra i tanti a ricordarlo anche il conduttore televisivo Flavio Insinna, che ha pubblicato una foto in compagnia di Meriggioli lasciando questo ricordo.
«Era il 4 giugno – racconta Insinna – . Eravamo a Percile, la cittadina che lo aveva voluto sindaco. Una serata meravigliosa, cena, risate, scherzi. Addirittura le foto con la fascia tricolore. Una notte meravigliosa che si era chiusa con la promessa da parte mia e di tutti di replicare quanto prima l’appuntamento. Ma un’altra serata così bella purtroppo non ci sarà, perché una malattia troppo cattiva e una vita che faccio fatica a comprendere, ci hanno portato via Massimiliano. In un attimo, tutto si trasforma in silenzio e dolorosa incredulità. Allo stesso tempo mi voglio ribellare a questa follia che ci priva delle persone che amiamo, e voglio immaginare Massimiliano sempre con noi, la sua gentilezza, la sua disponibilità e il suo sorriso senza ombre. Sarai sempre con noi allo stadio e per la pizza consolatoria dopo la partita, sarai nella nostra ultima chiacchiera prima di salutarci e nell’ultima battuta tirata fuori per rendere meno amara la sconfitta. Sarai nei pensieri dei tuoi colleghi che ti hanno sempre rispettato e tutti noi custodiremo con grande cura il tuo spirito di amicizia e aggregazione. Sei riuscito a farci sorridere anche in ospedale, noi impacciati vicino al tuo letto, tu che ci rassicuravi nascondendo la sofferenza fra le tue risate. Mi fermo qua, se sono scivolato sulla buccia della banalità, Massimiliano perdonami, ma stanotte è tutto troppo buio e soltanto il tuo sorriso ci potrebbe confortare. Per Massimiliano Meriggioli».