Città metropolitana, anche l’Anci chiede interventi normativi più incisivi

L'intervento di Piero Fassino al Consiglio Nazionale dell'associazione dei Comuni Italiani

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La città metropolitana torna al centro delle parole del presidente dell’Anci Piero Fassino che nel corso del suo intervento al Consiglio Nazionale tenutosi ieri in Campidoglio ha spezzato una lancia a favore del pieno funzionamento dei nuovi enti di area vasta legati alle grandi città. “Chiediamo al Governo di adottare quelle norme per completare l’implementazione della legge 56 sulle città metropolitane e sulle Province di secondo grado – ha detto il rappresentante dei sindaci d’Italia – Perchè possano decollare queste richiedono ancora interventi normativi”.

La città metropolitana di Roma è una di quelle che di più aspetta un intervento deciso da parte del governo, ma non solo. Anche la Regione Lazio è uno degli interlocutori importanti per Palazzo Valentini: dalla Pisana si attende ancora il varo della legge che dispone con precisione fondi e competenze. Appena dieci giorni fa, nel primo Consiglio metropolitano del 2016, era stato il vicesindaco Mauro Alessandri a lanciare nuovamente l’allarme ricordando le condizioni in cui versa l’ente: “Quello delle risorse è un tema che hanno tutti gli enti locali, anche se le politiche del governo mi sembrano in questo senso più incisive, mature e chiare degli anni passati, ma che ci consegna per la Città metropolitana di Roma Capitale un quadro di non certezza”.

E sul quadro delle regole ha ricordato: “Abbiamo la necessità di una legge regionale di riordino che faccia chiarezza sulle nostre competenze, c’è una delibera di giunta regionale in questo senso che risale all’estate, e aspettiamo ora la legge del consiglio regionale perchè per noi è vitale. Allo stesso tempo una legge di bilancio che però ci dà termini precisi rispetto alle cose di cui dobbiamo occuparci in attesa che questa legge venga costruita e promulgata”.

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