«Pensare che nella nostra pubblica amministrazione ci siano dei ladri fa molto male. Ma noi li cacceremo e non ci fermeremo finchè non li avremo cacciati tutti, uno ad uno». Così, a margine di un convegno al policlinico Gemelli, il sindaco di Roma, Ignazio Marino, è tornato a commentare lo scandalo Atac dei biglietti clonati.
«Della vicenda ne parleremo nel pomeriggio – ha aggiunto il primo cittadino – il vicesindaco Luigi Nieri e l’assessore alla Mobilità, Guido Improta, stanno già raccogliendo la documentazione a disposizione». La notizia è stata svelata ieri dal quotidiano La Repubblica: l’inchiesta squarcia dunque un altro velo sulle modalità di finanziamento della politica romana, questa volta basato sulla mancanza di controlli alla fine del processo di produzione e vendita dei biglietti di bus, metro e tram che, pur essendo numerati e segnati in una lista di entrata e una di uscita, non vengono controllati al termine del loro ciclo di vita in modo da poter essere clonati, secondo l’inchiesta, anche dieci volte.
Biglietti cioè stampati e ristampati, venduti e rivenduti, sempre con lo stesso numero di serie, che andavano a ingrossare la contabilità “parallela”. «Lascia veramente furenti – ha concluso il sindaco – l’idea che esistano luoghi nella nostra pubblica amministrazione dove persone infedeli e sleali lucrano sul bene pubblico, mentre operai ed autisti della stessa azienda fanno ogni sforzo per mandare avanti il servizio».