Crisi e mercato debole, a Roma e provincia resta il pessimismo

Intervistate dalla Camera di Commercio, 303 imprese rispondono. Ma le prospettive dell'economia non sono rosee

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Cosa si attendono le imprese di Roma e Provincia dai risultati di questi ultimi 4 mesi? Poco, molto poco. Lo annuncia l’indagine congiunturale su un campione di 303 imprese curata da Asset Camera, Azienda speciale della Camera di Commercio di Roma, con la collaborazione della Luiss Business School e dell’istituto di ricerca SWG. Il mercato interno è ancora troppo debole così il  53% delle imprese rimane pessimista anche se deboli segnali di ripresa si avvertono rispetto ai quadrimestri precedenti dove il pessimismo prevaleva per il 70% e 60% degli intervistati.

Le imprese più pessimiste sono quelle del manifatturiero, dove la percentuale di coloro che attendono una diminuzione del fatturato rappresentano il 74%. Di contro, nei “servizi alla persona” e nei “servizi alle imprese” questo valore si ferma, rispettivamente, al 36% e 43%. Un altra caduta della produzione quindi con un 20% delle imprese romane che prevede una contrazione degli addetti a tempo indeterminato nella stessa proporzione tra laureati, diplomati e non diplomati.

Solo il 4% del campione prevede un aumento degli occupati, mentre il 58% delle imprese dichiara di non pensare ad alcun tipo di nuovo investimento. Rimane negativa l’aspettativa per l’accesso al credito quando solo  il 6,6% crede in un miglioramento della situazione. Eppure   “solo” il  20% vede un peggioramento della situazione. Il 50% intravede una situazione analoga alla precedente, mentre il 19% indica un tendenziale miglioramento. Per superare gli ostacoli e recuperare competitività le aziende puntano sul recupero di efficienza e la riduzione dei costi generali ma internazionalizzazione e innovazione sono solo nelle intenzioni rispettivamente del 4 e 3% delle imprese.

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