Roma, regali in calo: si spende più per la tavola

Le famiglie hanno sborsato in media 200 euro. Abbacchio, fritto misto di verdure e pangiallo i pasti più comuni

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Quello che sta arrivando è un altro Natale all”insegna della crisi. Pochi e mirati i regali, spesso solo ai bambini, e niente eccessi. I dati divulgati da Federconsumatori hanno disegnato un quadro non roseo della situazione delle spese. Il calo si attesterebbe, secondo le rilevazioni piu” recenti, intorno al -11%. La corsa ai regali non c”e” stata, anche se i commercianti sperano nel rush finale di queste ultime ore puntando su sconti e offerte e sui settori che tirano di piu”, come cibo e tecnologia.

A Roma i negozi delle grandi firme del Centro hanno usato il sistema dei ”pre-saldi”: telefonate e sms ai clienti per invitarli a fare acquisti a prezzi piu” bassi molto prima dell”avvio ufficiale degli sconti, fissato per il 4 gennaio. Lo stratagemma, comunque, ha fatto storcere il naso a molti, tra commercianti e associazioni di categoria. Nel Lazio, Confesercenti di Roma ha stimato un”importo medio delle famiglie per i regali natalizi di circa 200 euro, in calo rispetto al 2012.

Secondo il presidente Valter Giammaria, la spesa per i consumi si e” contratta nell”ultimo anno di piu” del 4%. “Anche nel 2013- ha spiegato- non si sono attenuate le difficolta” per le famiglie. Redditi e consumi hanno continuato a cedere terreno, arrivando a cumulare rispetto all”inizio della crisi una caduta rispettivamente pari al 10% e al 6%”.

«Ogni famiglia ha sborsato in media 105 euro per imbandire le tavolate delle festivita”, con una spesa complessiva stimata in 1,6 miliardi di euro per il solo pranzo di Natale e intorno a un miliardo per il cenone della Vigilia”. Lo ha calcolato la Confederazione italiana agricoltori. In particolare, ha spiegato la Cia, “la spesa alimentare delle feste natalizie sara” cosi” ripartita: carni e salumi (18,5%); pesce (11,8%); pasta e pane (14,2%); formaggi e uova (13,1%); ortaggi, conserve, frutta fresca e secca (15,3%); vini, spumanti e altre bevande (14,7%); pandori, panettoni, torroni e dolci in generale (12,4%)».

L’abbacchio, ma anche il fritto misto di verdure e il pangiallo. Ecco alcune delle specialita” tipiche del Lazio per la cena del 24 e il pranzo di Natale del 25 dicembre. Per la Vigilia, la tradizione della regione privilegia fritto misto di verdure (broccoli e carciofi), ma anche di baccala” e poi capitone. Per il giorno di Natale, invece, abbacchio al forno con patate e cappelletti in brodo, bollito misto e tacchino ripieno. Dolce: pampepato e pangiallo (frutta secca e canditi con farina, miele e cioccolato).

 

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