Bilancio, il “Salva Roma” bocciato in commissione

La commissione Affari Costituzionali del Senato ha ''bocciato'' il parere sui presupposti di costituzionalità del decreto legge Salva Roma

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La commissione Affari Costituzionali del Senato ha ”bocciato” il parere sui presupposti di costituzionalità del decreto legge Salva Roma. Il parere è stato respinto con nove voti a favore e nove contrari dunque, per regolamento, quando c’è un pareggio, vale come voto contrario. «Grazie alla determinazione della Lega Nord- spiega Patrizia Bisinella, capogruppo in commissione – la commissione Affari costituzionali non ha approvato il parere di costituzionalità al decreto Enti locali che contiene anche il mai convertito decreto salva Roma.

Il voto è finito in pareggio, 9 a 9: con noi hanno votato contro Forza Italia e M5S mentre Sel era assente. Ora il testo dovrà passare per l’Aula per il previsto parere». Bisinella aggiunge: «Per noi il provvedimento è palesemente anticostituzionale non solo perché mancano i presupposti d’urgenza ma anche perché contiene un decreto mai convertito e quindi non può essere reiterato, il Salva Roma appunto. Ragioni che porteremo anche in Aula: siamo in una situazione al limite dell’incredibile con questo Governo e maggioranza nella più totale confusione».

La Lega nord sottolinea ulteriormente la situazione chiedendo direttamente a Ignazio Marino un cambio di passo sulla gestione della città e delle partecipate: «Marino deve commissariare l’Atac, l’azienda dei trasporti romana che è un buco senza fondo e per di più inefficiente e deve far pagare il Grande raccordo anulare. La Lega ha deciso di aiutarlo a uscire dall’empasse presentando due emendamenti al decreto milleproroghe. Il primo impone il commissariamento dell’Atac, l”altro il pedaggiamento del Gra» ha dichiarato Jonny Crosio, capogruppo in commissione Trasporti per la Lega Nord a Palazzo Madama primo firmatario degli emendamenti.

«La città – prosegue Crosio – è sull’orlo della bancarotta, ogni pochi mesi, la collettività è chiamata a una nuova tassazione per ripianare i debiti della capitale e impedirne il fallimento. La Lega ritiene che sia obbligatorio porre fine alla stagione delle scelte politiche assistenzialiste che si rivelano ingiuste e dannose perché sono un premio al disimpegno e alla irresponsabilità degli amministratori che si sono susseguiti alla guida di Roma. La situazione è drammatica per il comune di Roma, e” ora che esattamente come per le metropoli del Nord, si punti al risparmio e all”efficientamento dei servizi».

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