Gli stipendi dei 2.000 dipendenti di Roma Tpl – società di trasporti che serve soprattutto le periferie – non potranno essere erogati, dal mese corrente in avanti, fino a quando Atac non rispetterà gli accordi stanziando almeno una prima parte di risorse pari a 1,8 milioni di euro.
LETTERA A IGNAZIO MARINO – A renderlo noto, in una lettera inviata questa mattina, tra gli altri, al sindaco di Roma, Ignazio Marino e ai vertici di Atac, è stata la stessa Roma Tpl. Nel testo si legge che “dopo aver esternato le criticità finanziarie si era richiesto, nelle more della definizione degli accordi, almeno un primo pagamento da parte di Atac spa di 1,8 milioni di euro al solo fine di poter corrispondere le competenze stipendiali di circa 2.000 addetti del consorzio. Considerata la totale assenza di concreti riscontri alle nostre istanze ci troviamo costretti a confermare l’impossibilità di erogare regolarmente gli stipendi del mese corrente. È evidente che ciò potrà creare reazioni da parte del personale.
SENZA BENZINA – Vi segnaliamo – prosegue la lettera – che il perdurare di tale situazione metterà l”azienda nelle difficoltà di approvvigionamento del carburante con evidenti ripercussioni sul servizio”. Roma Tpl svolge in appalto il servizio sulla rete periferica del trasporto pubblico locale romano per circa 28 milioni di chilometri l’anno per un periodo di 8 anni. Ora gli stipendi dei lavoratori sono a rischio. E lo saranno ancora di più se da Palazzo Chigi non arriveranno nuove norme per il salvataggio dello stato finanziario della Capitale.
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