Sulla Metro B da due giorni si susseguono i ritardi e i treni partono e arrivano affollati nelle stazioni senza riuscire a contenere la folla che aspetta. Colpa di guasti, forse di lavori nella zona sud della linea, si dice, ma poi vai a scoprire che la situazione è diversa e più complessa.
NESSUN GUASTO MA LAVORI – Allora arriva l’Atac, a spiegare che «non c’è nessun guasto sulla linea B, nel tratto Eur Fermi-Laurentina» – ma che «il tratto è interessato da alcuni lavori all’armamento dei binari dei quali si stava occupando un fornitore esterno che però al momento ha interrotto l’attività a causa dell’irregolarità dei flussi di pagamento da parte di Atac. Le note criticità finanziarie che interessano l’azienda, infatti, hanno provocato un rallentamento nei pagamenti che il fornitore ha ritenuto non più sostenibili, decidendo la sospensione dell’attività». Quindi l’Atac ammette candidamente le sue difficoltà, ammettendo implicitamente che la conseguenza è il disagio sul cittadino. E sottolinea in un’altra nota che «se avesse incassato tutte le somme che le spettavano per i contratti di servizio con le istituzioni, l’azienda oggi non avrebbe una condizione di sofferenza finanziaria che mette a repentaglio la continuità aziendale» riferendosi esplicitamente ai fondi non arrivati da Roma capitale e Regione Lazio.
CONTINUANO LE ATTESE E I RITARDI – Le polemiche non sono tardate ad arrivare sin da lunedì, con cittadini inferociti per i tempi di attesa che si allungano e le folle oceaniche alle banchine che non si erano viste nemmeno al Giubileo del 2000. È di stamattina l’ultima nota dell’Atac, in cui l’azienda continua a dare spiegazioni al riguardo: l’Atac deve «svolgere con propri mezzi i lavori, ma tale processo richiederà del tempo durante il quale i rallentamenti proseguiranno. I lavori all’armamento, nel tratto considerato, infatti, richiedono di tenere una velocità controllata dei treni al fine di consentire l’ordinato svolgimento delle attività, che proseguiranno anche nei prossimi giorni. Per limitare i disservizi, Atac ha provveduto a limitare alcune corse per favorire la circolazione dei treni nel tratto centrale della linea». Dunque una tratta dimezzata anche nel numero complessivo delle corse, come se non bastassero i ritardi e i conseguenti affollamenti. Ma per completare il quadro l’Atac comunica un altro, ben più grave rischio: quello del crollo finanziario dell’azienda: «Le criticità finanziarie all’origine della sospensione delle attività rischiano di aggravarsi qualora gli adempimenti previsti dal decreto enti locali dovessero condurre a un rinvio della stipula del contratto di servizio fra Atac e Roma Capitale, in scadenza il 31 marzo». L’Atac si mette poi a snocciolare i conti e le cifre delle sue difficoltà economiche. Ma questa storia interessa meno chi deve prendere tutti i giorni la metro, come testimonia il nostro servizio forografico. Per chi prende i mezzi tutti i giorni se questa non è la “fine dei giochi”, poco ci manca.
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