Comune di Roma, sul futuro di Atac Improta sollecita la Regione Lazio

Intervenuto in una radio locale l'assessore capitolino ai trasporti traccia un quadro del Tpl romano senza cenni a un piano di ristrutturazione

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Il futuro di Atac è nelle mani della Regione? A dar credito alle affermazioni dell’assessore capitolino ai trasporti Guido Improta parrebbe proprio di si. Il futuro di Atac è nelle mani della Regione? A dar credito alle affermazioni dell’assessore capitolino ai trasporti Guido Improta parrebbe proprio di si. «Per il tpl romano servono risorse certe e stabili nel tempo – ha affermato nel corso di un”intervista ad una emittente privata, aggiungendo  «Il Comune sta facendo la sua parte ma purtroppo, non voglio fare polemiche, manca la Regione Lazio. Se ci sono responsabilità di Atac queste saranno accertate dalla magistratura.

I COSTI DEL SISTEMA DEL TPL A ROMA – Ma il sistema del tpl romano non può stare in piedi da solo con 100, o anche 200 milioni, da parte della Regione Lazio.» Se non è ben chiaro quali responsabilità debba accertare la magistratura chiarissime invece sono le successive affermazioni dell’assessore. «Quando il presidente Zingaretti si è insediato ha trovato zero euro per il tpl di Roma. Va a suo merito aver fatto una variazione con cui ci ha assegnato 100 milioni. Ma sono 575 i milioni che il ministero trasferisce alla Regione. Ora il piano della sanità regionale, che teneva bloccate queste risorse, è stato approvato e quindi questi 100 milioni saranno sbloccati a breve. Ma parliamo del 2013. E Atac fino a qualche anno fa prendeva 305 milioni».

IMPROTA FA I CONTI  E PARLA ALLA REGIONE – Che non sarà polemica, ma è un pò come fare i conti in tasca a Nicola Zingaretti sul quale, di fatto, ricadrebbero i destini di Atac. D’altra parte l’assessore non accenna ad un piano  di ristrutturazione dell’azienda dopo averne messo in mobilità  oltre 300 dipendenti. Anzi Improta ne vorrebbe al rilancio perché nel frattempo  l’amministratore delegato Danilo Broggi ha già compiuto “un’ottima” ristrutturazione del debito della società, ma il rilancio è  «complicato dal fatto che  l’azienda era prossima al fallimento» anche a causa della elevatissima evasione tariffaria e dei guasti provocati dalla parentopoli alemanniana. Del deficit di bilancio della società che per il 2013 segnerà ancora un rosso di 180 milioni non si fa cenno, ma è evidente che l’unica possibilità di risanamento dei conti 2014 sta nello sblocco dei oltre 300 milioni della Regione.

TPL E  PROSPETTIVE PER IL BILANCIO 2014 – Una linea perfettamente coerente con l’impostazione del bilancio capitolino che affida le sue sorti, non solo sull’aumento della Tasi e di altre imposte o tariffe, ma alla possibilità che il salva Roma ter conceda al Campidoglio al possibilità di utilizzare i circa 280 milioni bloccati dal patto di stabilità. In ogni caso, dopo le dimissioni di Daniela Morgante, fra lo staff del sindaco circola un certo ottimismo sulla bozza di bilancio che verrà approvata in Giunta entro mercoledì salvo poi affrontare l’aula Giulio Cesare in tempi che probabilmente andranno oltre l’esito delle lezioni europee.

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