Con i nuovi eco-incentivi statali che partono domani, applicabili a 84 modelli auto, «nel 2014 potrebbero essere immatricolati circa 13.000 veicoli agevolati tra quelli con emissioni ugualio inferiori a 95 g/km di CO2».
SCONTO DEL 20% – Lo sconto di cui si può godere è pari al 20% del prezzo di listino, con “tetti” massimi di 5.000 euro per i modelli che emettono fino a 50 grammi di CO2 per km (in genere, le vetture elettriche, con l’eccezione di qualche ibrida), di 4.000 per quelli con emissioni da 51 a 95g/km (la categoria nella quale rientrano svariate ibride e utilitarie a gas) e di 2.000 euro per veicoli omologati con emissioni da 96 a 120 g/km (per questi ultimi, però, l’acquisto con lo sconto è riservato ad aziende e società).
LE REGOLE – I privati, per avere diritto all’agevolazione, possono quindi acquistare solo le auto più “ecologiche”, quelle che emettono fino a 95g di CO2; a fronte di questa limitazione, c’è il vantaggio di non dovere rottamare alcun veicolo (non c’è obbligo, in altre parole, di sostituzione). Le aziende, invece, possono comprare anche modelli omologati con valori di emissioni tra 96 e 120 g/km di CO2: in questo caso, però, l’acquisto viene considerato “di sostituzione”, e quindi comporta la demolizione obbligatoria di un usato di pari categoria (non è possibile, per esempio, sostituire un autocarro con una vettura) e di età superiore a dieci anni.
ISTRUZIONI PER L’USO – Il bonus va richiesto direttamente al rivenditore (concessionario o “salonista” multimarche), che lo detrae dal prezzo della vettura e si occupa di prenotarlo: firmato il contratto, il diritto a usufruire dell’aiuto statale viene “congelato” per 90 giorni, termine entro il quale la vettura deve essere immatricolata e consegnata. Per quanto riguarda le auto acquistabili dai privati (quelle che emettono fino a 95g di CO2), si calcola che lo stanziamento governativo dovrebbe essere sufficiente a “coprire” circa 13.000 acquisti: occorre quindi affrettarsi. Sul sito www.bec.mise.gov.it/site/bec/home.html, attivato dal ministero dello Sviluppo economico, sarà possibile monitorare la disponibilità dei fondi.
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