Comune di Roma, Gallo premiato. Francesi irritati sulle nomine Acea

Il riconoscimento all'Amministratore delegato gli è stato assegnato per aver cambiato pelle a una delle principali multiutility italiane

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Comune di Roma, Gallo premiato. Francesi irritati sulle nomine Acea

Marino lo caccia e a Milano lo premiano. Questa l’ingrata sorte dell’Amministratore delegato di Acea Paolo Gallo che oggi vanta oltre lo stipendio da favola con tanti zeri, anche il secondo premio del Premio Festival dell’Energia nell’ambito dell’edizione milanese della manifestazione  in programma al Campus Bovisa di Milano fino a domani.

IL RICONOSCIMENTO – Il riconoscimento gli è stato assegnato per aver cambiato pelle a una delle principali multiutility italiane «trasformandola in un fattore di sviluppo e competitività del territorio». Fra i meriti attribuiti a Gallo il rilancio degli investimenti idrici, del trattamento industriale dei rifiuti, delle smart grid, della produzione e distribuzione energetica. Inoltre ha raggiunto l’obiettivo di triplicare non solo il valore del titolo Acea in Borsa, ma il valore stesso della società che oggi gestisce servizi idrici per oltre 18 milioni di clienti in Italia e all’estero, fornisce luce e gas a 1,5 milioni di utenti (Toscana compresa) e punta a diventare il terzo gruppo italiano per quantità di rifiuti trattati ed energia prodotta nel settore ambientale.

IL NODO CONSIGLIERI – Il Festival dell’Energia è promosso dall’Agenzia di Ricerche Informazione e Società (Aris) e Politecnico di Milano, in collaborazione con Assoelettrica, assoRinnovabili, FederUtility e Anigas. Un bel parterre di gente che se ne intende e non ha ancora compreso che Gallo era una schiappa come invece ha immediatamente realizzato l’astuto sindaco di Roma. Il quale peraltro sulla riduzione del numero dei consiglieri del CDA rischia ancora di intruppare se oltre all’accordo di Caltagirone per la conferma dei suoi due consiglieri non convince l’altro socio privato Gas de France. La soglia suggerita da Caltagirone è stata infatti di 7 consiglieri per cui rinuncerebbero a un consigliere a testa Capitale (che ne avrebbe 4) e i francesi di Suez (uno). Solo, come canta Paolo Conte in Bartali, i francesi “che si incazzano” potrebbero non gradire il piattino cucinato in salsa romana. Tanto più che il titolo Acea ha fatto ieri un altro tonfo in borsa perdendo un euro e mezzo ad azione da quando il sindaco ha avviato il balletto delle nomine.

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