Dopo annunci, promesse e smentite sulla Tasi arriva una piccola certezza. Che per i comuni ritardatari la tassa sulla casa si potrà pagare (la prima rata) entro settembre anziché nel termine del 16 giugno, come prima era stato indicato. Il governo ha quindi prorogato il termine per i comuni che non sono riusciti a indicare ai cittadini come adempiere al pagamento della tassa sulla casa, non essendoci altro rimedio contro l’impreparazione di molti comuni che (anche per l’imminente tornata elettorale delle amministrative) non hanno provveduto in tempo agli obblighi previsti.
SOLO PER I RITARDATARI – Questo provvedimento vale solo per i ritardatari, mentre gli altri continueranno a rispettare scadenze e tempistiche precedenti. Le difficoltà di molti comuni italiani nel determinare le aliquote per i cittadini erano state segnalate al Governo nelle scorse settimane anche dall’Anci, l’associazione che riunisce i comuni italiani. Ora i comuni ritardatari potranno avere tutto il tempo necessario a stabilire l’entità delle somme da pagare.
L’ALLARME DEL CODACONS – Ma proprio su questo tema si insinua la polemica del Codacons che accusa il Governo e i comuni ritardatari di aver creato una disparità di trattamento tra cittadini che violerebbe l’articolo 3 della costituzione: «La decisione crea evidenti disparità di trattamento tra cittadini e viola le disposizioni della Costituzione Italiana – afferma il Codacons. La situazione determinatasi a causa delle incapacità delle amministrazioni locali e centrale» è stata presa «senza alcun valido motivo che giustifichi tale differenza, dal momento che i Comuni hanno avuto il tempo necessario per deliberare le aliquote».
LA SITUAZIONE A ROMA – Da questo punto di vista il comune di Roma rientra tra quelli che non hanno ancora provveduto a definire una serie di aspetti chiave e che non riusciranno ad approvare la delibera entro il termine iniziale del 23 maggio. A Roma inoltre vanno stabiliti importanti elementi legati alla tassa: modalità del pagamento, entità del versamento nonchè il sistema delle detrazioni. Insomma, tutto ancora da capire per quanto riguarda la capitale. Stesso discorso riguarderà i comuni del territorio circostante che non saranno riusciti a emanare una delibera ad hoc entro il prossimo 23 maggio.
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