Concluse le europee si ritorna alle dannate piaghe delle municipalizzate fra le quali Atac che anche per il 2013 ha riportato in rosso circa 200 milioni. Poco male, l’assessore Improta era appena sbarcato al Campidoglio, l’amministratore non era ancora Danilo Boggi nè era stato deciso di riutilizzare circa 300 esuberi mentre si decideva di assumere altrettanti autisti. Ma soprattutto era ancora lontana l’ipotesi, oggi sempre più probabile, di cedere la Roma-Lido ai francesi. Eppure già da allora Improta chiedeva di «chiarire in maniera serena i rapporti di governance tra Atac e la Regione Lazio» per conoscere «quali sono le risorse chiare, stabili e puntuali su cui possiamo contare almeno per i prossimi 3 anni, scadenza entro cui vogliamo arrivare al pareggio di bilancio». Parole sante pronunciate anche stamane alla commissione congiunta Mobilità-Bilancio alla presenza dei vertici di Atac.
LE PROSSIME SCADENZE – Fatta la premessa, Improta ha aperto il libro delle meraviglie dove è scritto (prendete nota) che il 30 settembre verrà aperta la stazione di Centocelle della metro C collegata temporaneamente a Lodi con mezzi di superficie. Uno sforzo non da poco se si considera invece che nelle periferie alcune linee bus hanno subito tagli. Ma c’è di più perché la ricapitalizzazione di Atac avverrà anche “con moneta urbanistica” ovvero con gli immobili di proprietà dell’azienda della cui vendita si parla da almeno tre anni. Poi si passa alle tariffe, che come noto sono fra le più basse d ‘Europa. Qui il ragionamento dell’assessore è fondato perché non si può riconoscere a Trenitalia e Cotral «un aggio su chi prende i mezzi a Roma e resta a Roma. Se si parte o si arriva fuori è giusto, altrimenti è una follia, per questo abbiamo chiesto che a maggio iniziasse la commercializzazione di un titolo ”Roma” con il 100% dei ricavi destinati all’azienda.»
LA QUESTIONE ROMA – LIDO -Se poi le linee Roma-Lido e Roma- Viterbo oggi di Atac, dovessero essere cedute ai privati sulla scorta di un project financing di competenza della Regione, non lo si venga ad accusare «delle carenze di queste ferrovie concesse. Se la Regione Lazio vuole fare il project financing, sappia che ci sono problemi strutturali che devono essere affrontati dalla proprietà, altrimenti Atac avrà bisogno di stanziamenti per la manutenzione straordinaria, perché così non possiamo garantire il servizio…» Un passo in avanti per «chiarire in maniera serena i rapporti» con la Regione. Insomma “#Nicola (Zingaretti) stai sereno” perché Improta di privatizzazioni non vuole nemmeno sentir parlare e probabilmente ha pronto un piano di ristrutturazione della disastrata Atac che dovrebbe evitare tale iattura. Per il momento accontentiamoci di sapere che al «deposito Collatina che tanto ha allarmato i media non c’è stata nè gente a terra nè attese inutili perché in questo deposito sono state razionalizzate 21 linee e il tasso di regolarità è del 96,4%, un dato da Paese scandinavo, non da Italia.» Forse perché i ritardi nell’arrivo dei bus (lamentati da molti lettori) ora si cumulano solo sulle linee del centro cittadino che stanno un pò più a sud di Stoccolma.
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