Il nuovo piano del governo per la riforma delle pensioni comincia a prendere forma. L’ultima novità in ordine di tempo riguarda l’ipotesi di consentire la flessibilità dei tempi di pensionamento. L’idea è quella di fornire un ventaglio di possibilità al lavoratore che intende lasciare il lavoro per andare in pensione prima dei tempi canonici fissati dall’ultima riforma del settore, quella targata Monti-Fornero. Poletti ha parlato di “strumenti differenziati adatti e coerenti con le diverse situazioni”.
LE OPZIONI – In questo momento sono tre le opzioni sul tavolo del ministro: la possibilità di anticipare la pensione fino a 62 anni di età con penalità; quota 100; un ”ponte“ per chi ha perso il lavoro a pochi anni dal raggiungimento dei requisiti richiesti per l’accesso all’assegno pensionistico. Tutte e tre, come detto, potrebbero entrare nel menù della legge di Stabilità. Ovviamente l’aspirante pensionato ne potrà scegliere solo una, in base alle sue convenienze e alla situazione personale. Non è ancora escluso che a queste tre opzioni se ne possa affiancare anche un’altra: quella della cosiddetta ”staffetta generazionale“, con il lavoratore over 60 che, per consentire all’azienda di assumere un giovane, dimezza l’impegno lavorativo con un part-time e intanto inizia a percepire metà pensione.
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