A pochi giorni dall’inizio dell’anno scolastico, Renzi promette la ipotetica assunzione di 100mila insegnati il 70% delle famiglie interessate temono l’aumento dei prezzi per libri e accessori per i loro figli. L’agenzia AdnKronos riporta oggi un’indagine di Libreriamo (www.libreriamo.it) dove gli addetti ai lavori consigliano acquistare libri usati o di acquistare i testi da librerie online vigilando sul rispetto delle norme da parte degli istituti scolastici. Così si potrebbe risparmiare un 15% che non è poco dati i tempi che corrono. Dall’indagine risulta che la maggior parte della famiglie è convinta che anche quest’anno la spesa per l’acquisto del materiale scolastico per i propri figli aumenterà, tanto più che nuovi libri significano nuovi zaini e astucci e accessori vari.
SEGNALI DI RINCARI – Segnalazioni di rincari giungono da diverse associazioni di consumatori secondo cui una famiglia quest’anno spenderà mediamente 200 euro in più rispetto allo scorso anno per mandare i figli a scuola, tenendo conto che mediamente uno studente di primo liceo mediamente costa 799 euro per l’acquisto di libri e dizionari. Con chi prendersela? La maggioranza degli intervistati attribuisce la colpa ai professori (40%) accusati di pretendere l’acquisto di troppi libri che spesso non vengono completamente consultati nel corso dell’anno scolastico. Secondo altri (32%) è colpa del Ministero dell’Istruzione, incapace di attuare politiche che consentano un abbassamento delle spese scolastiche. Il 22% delle famiglie ritiene che i principali responsabili del caro libri siano alcune case editrici specializzate il libri scolatici, che propongono con troppa facilità nuove edizioni di certi libri, senza in realtà apportare cambiamenti significativi.
GILDA E PRESIDI – Il centro studi del sindacato della scuola Gilda difende tuttavia il diritto degli insegnanti a scegliere i libri di testo nel rispetto delle norme e dei tetti di spesa previsti. Ma anche l’associazione nazionale presidi ha commentato la tendenza al rialzo dei prezzi dei libri, notando però alcune sfumature: “Il peso del costo dei libri di testo per le famiglie c’è – ha spiegato Giorgio Rembado, presidente dell’Associazione nazionale dei presidi – ma rispetto all’anno scorso la crescita è stata molto contenuta, dell’1%. E per la prima volta quest’anno si può dire che è stato fatto un passo in avanti, con nuove strade rispetto all’utilizzo dei libri di testo”. “A dire il vero -continua Rembado- il peso maggiore è dato dal corredo scolastico, ma in quel caso la scelta è demandata interamente alle famiglie”.
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