Stanotte in Senato è andata molto bene. Mi sembra che stia crescendo il sostegno” al Governo “anche in Senato. Il margine è molto forte: 165 a 111. Sono molto contento del risultato numerico”. Lo dice il premier Matteo Renzi arrivando alla segreteria del Pd al Nazareno.
“Ieri i senatori hanno fatto un grandissimo passo avanti”. Così Renzi a chi gli chiede di commentare il via libera di questa notte alla fiducia sul Jobs Act. Il premier sottolinea che “il margine” dei voti della maggioranza “è molto forte, 165 a 111: sono molto contento anche del risultato numerico”.
BLITZ DEGLI STUDENTI – INtanto gli studenti protestano. Il Governo ha approvato ieri sera il Jobs Act, una riforma che invece di sostenere i giovani nel loro percorso lavorativo non fa altro che precarizzare ulteriormente il lavoro. Dichiara Gianluca Scuccimarra, Coordinatore Nazionale dell”Unione degli Universitari: “Il Governo Renzi ha promesso una riforma che garantisse diritti a chi oggi non ne ha, ma in realta” il contenuto del Jobs Act, dai voucher alla mancanza di ammortizzatori universali, aumentera” la precarieta” senza garantire nessuna tutela a chi entrera” nel mercato del lavoro. Una riforma portata avanti a colpi di fiducia e deleghe, senza ascoltare i giovani e rifiutando il confronto”. Continua Alberto Irone, portavoce della Rete degli Studenti Medi: “La condizione sociale dei giovani non puo” essere usata come uno slogan mediatico dal Premier, bisogna dare risposte vere ad una generazione che vive l”incubo della precarieta” e dell”assenza di futuro. Una generazione che si mobilitera” a partire dal 10 Ottobre per dire che e” la Grande Bellezza di questo Paese e che ha fame di diritti e cambiamento”. Conclude Scuccimarra: “Viviamo dentro un sistema d”istruzione al collasso e il Jobs Act ci consegnera” definitivamente la prospettiva di una precarieta” perenne. Per questo questa mattina eravamo davanti a Palazzo Chigi per dire che il Jobs Act non ce lo possiamo permettere e che saremo in Piazza prima il 10 e poi il 25 Ottobre, rivendicando diritti e tutele per una generazione che non puo” piu” permettersi di non avere un futuro”.
CONTRATTO A TUTELE CRESCENTI PER I NEOASSUNTI: arriva “il contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti in relazione all’anzianità di servizio” per i neoassunti. La delega non cita l’articolo 18 e saranno i decreti delegati a definire le fattispecie per le quali si manterrà il reintegro in caso di licenziamento illegittimo. Sicuramente la reintegra sarà prevista per i licenziamenti discriminatori, mentre per quelli disciplinari si chiariranno i confini già messi con la legge Fornero del 2012 (due sole fattispecie danno diritto al reintegro mentre per le altre c’è già l’indennizzo). Sulle interruzioni di rapporto di lavoro per motivi economici è già intervenuta la legge Fornero prevedendo l’indennizzo in caso di licenziamento illegittimo.
RIORDINO FORME CONTRATTUALI E RAPPORTI LAVORO: l’obiettivo al quale si vuole arrivare con il contratto a tutele crescenti e’ di farne la modalità normale di assunzione sfoltendo le decine di forme contrattuali e le norme esistenti. Si punta alla creazione di un testo organico semplificato delle discipline delle tipologie contrattuali e dei rapporti di lavoro.
MANSIONI FLESSIBILI E CONTROLLI A DISTANZA: si rivede la disciplina delle mansioni con la possibilità, in caso di processi di riorganizzazione, ristrutturazione o conversione aziendale di rivedere, in vista della tutela del posto di lavoro, l’inquadramento. Il passaggio da una mansione all’altra diventa piu’ flessibile. Viene rivista anche la disciplina dei controlli a distanza: si apre all’utilizzo delle nuove tecnologie per la ‘sorveglianza’ ed il ‘tele-lavoro’, tutelando comunque “dignità e riservatezza” del lavoratore.
RIFORMA CIG: sarà impossibile autorizzare la cig in caso di cessazione di attività aziendale mentre sarà previsto l’accesso alla cig solo a seguito dell’utilizzo delle possibilità contrattuali di riduzione dell’orario di lavoro.
Saranno rivisti i limiti di durata dell’indennità (adesso il tetto e’ di due anni per la cassa ordinaria e di quattro per la straordinaria) ed una maggiore partecipazione da parte delle aziende che la utilizzano.
RIFORMA ASPI: la durata del trattamento di disoccupazione dovrà essere rapportata alla “pregressa storia contributiva” del lavoratore con incremento della durata massima (per ora fissata a 18 mesi a regime nel 2016, ndr) per quelli con “le carriere contributive più rilevanti”. Si prevede anche l’introduzione di massimali in relazione alla contribuzione figurativa.
ASSEGNO DISOCCUPAZIONE UNIVERSALE: contestualmente si punta alla “universalizzazione” dell’Aspi con l’estensione ai co.co.pro. prevedendo prima dell’entrata a regime “un periodo almeno biennale di sperimentazione a risorse definite”.
RAZIONALIZZAZIONE INCENTIVI ALL’ASSUNZIONE E ALL’AUTOIMPIEGO: si istituisce inoltre un’Agenzia nazionale per l’impiego al cui funzionamento si provvede con le risorse umane, finanziarie e strumentali gia’ disponibili.
SEMPLIFICAZIONE DELLE PROCEDURE: si punta a creare le condizioni perche’ si possano svolgere “esclusivamente in via telematica” tutti gli adempimenti di carattere amministrativo connessi con la costituzione, la gestione e la cessazione del rapporto di lavoro.
FERIE SOLIDALI: si prevede la possibilità per il lavoratore che ha un plus di ferie di cederle a colleghi che ne abbiano bisogno per assistere figli minori che necessitano di cure.
CONTRATTI DI SOLIDARIETA’ PER AUMENTARE OCCUPAZIONE: si punta a semplificare e ad estendere il campo di applicazione dei contratti di solidarietà potenziando l’utilizzo in chiave “espansiva”, per aumentare cioè l’organico riducendo l’orario di lavoro e la retribuzione del personale.