Non ci sono solo i dilemmi di chi pensa se mettere o no il Tfr in busta paga: ora il pensiero di molti corre ai fondi pensione. Il governo intende infatti, secondo quanto scritto nella manovra di stabilità per il 2015 ancora da approvare, aumentare la tassazione sui rendimenti annui dei fondi pensione. E non di poco, visto che oggi è all’11 per cento e dovrebbe aumentare fino al 20 per cento.
RISCHIO SALASSO – Il rischio è un vero e proprio danno non solo per via dell’aumento delle tasse, ma anche per il differenziale con la maggior parte dei paesi europei (escluse Danimarca e Svezia) dove la tassazione entra in gioco solo quando si arriva alla data della pensione. A questa situazione tutta italiana si aggiunge il rischio di richiedere il Tfr in busta paga, come dice oggi il Sole 24 ore, che comporterebbe di ridurre le risorse a disposizione dei singoli da impiegare nei fondi pensione, con una conseguente riduzione della somma destinata al mantenimento futuro.
COSTI CRESCENTI – La previsione dei tecnici è che quanto più cresce il periodo di iscrizione al fondo pensione tanto più si riducono, con questo regime, le prestazione ottenute dal risparmiatore. Una bella botta dunque, certamente da calcolare caso per caso, che può arrivare a cifre consistenti e fino al 30 per cento della situazione che sarebbe stata maturata senza le nuove tasse. Un tema che andrà approfondito caso per caso ma che sin da ora preoccupa famiglie e singoli che pensano al periodo della pensione.
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