Con 20 voti su 33 totali il nuovo presidente della Camera di Commercio di Roma è Lorenzo Tagliavanti, eletto all’unanimita” dei presenti martedì mattina. Dopo le polemiche che hanno accompagnato questa votazione, a seguito di quella dichiarata nulla per mancanza di quorum sabato scorso, ha avuto la meglio il candidato sostenuto dal Cna, nonostante nell’aula fossero presenti solo 20 dei 33 membri del consiglio della Camera di Commercio.
All’appello erano presenti: Agostini, Annarumi, Bertone, Colombi, Fermanelli, Giammaria, Iorio, Lepore, Mannino, Marchese, Martorelli, Mattia, Melchionno, Mocci, Parissi, Piacentini, Rizzo, Soria, Tagliavanti, Vaglio. Tra gli assenti, tutti i rappresentati che fanno capo a Unindustria e Confcommercio. Nei giorni scorsi fortissime erano state le contestazioni attorno a questa candidatura: le accuse al presidente della Cna di Roma, l’associazione cui fanno capo gli artigiani, era stata osteggiata soprattutto da Confcommercio e Unindustria che ne avevano contestato l’ineleggibilità facendo rilevare il fatto che, a norma di statuto, avendo chiuso in perdita i bilanci di “Investimenti” degli ultimi tre anni la sue elezione non poteva essere messo a capo di un Ente. Altro fronte di scontro è stata poi la scelta tra l’applicazione dello statuto e della Legge 580: per la prima si richiedevano i due terzi dei voti, nel secondo caso ne bastavano venti. Lo scontro è però rimasto acceso anche al di là della elezione e a testimoniarlo sono le parole di fuoco usate in questi giorni dai diversi oppositori.
Ma a chiarire, almeno sul piano legale, il valore dell’elezione di Tagliavanti alla Camera di Commercio di Roma è stata proprio una nota della Cna con cui si spiega il quadro giuridico più aggiornato: “Il legislatore è, infatti, intervenuto con la legge n. 69/2009 che, all’art. 71, comma 1, lettera f), ha fornito un’interpretazione autentica della norma del 2006, precisando che questa “si interpreta nel senso che non può essere nominato amministratore di ente, istituzione, azienda pubblica, società a totale o parziale capitale pubblico chi avendo ricoperto nei cinque anni precedenti incarichi analoghi e abbia registrato per tre anni consecutivi un progressivo peggioramento dei conti per ragioni riferibili a non necessitate scelte gestionali”. Considerato, pertanto, che la soc. Investimenti Spa, di cui è Presidente il dott. Tagliavanti, negli ultimi tre anni non ha subito alcuna perdita dovuta a scelte gestionali non necessitate adottate dallo stesso, essendo la passività tuttora esistente pregressa rispetto alla sua presidenza, resta perfettamente ammissibile la sua eleggibilità nella Camera di Commercio”, ha detto ieri la Cna Roma.
Appena eletto il neo presidente ha fatto sapere che “per quanto mi riguarda non ci saranno più piccole e grandi imprese, non ci saranno più imprese commerciali e artigiane, non ci saranno più imprese del Cna e di altre organizzazioni. Da oggi in poi ci sono le imprese” e che deciderà nei prossimi giorni sul doppio incarico alla Cna e alla Camera di Commercio.
Nel corso della mattinata sono poi arrivati i saluti delle istituzioni, a partire dal sindaco Ignazio Marino: “Sono convinto che l’ente, necessario alla crescita della città, saprà ora ritrovare, dopo una lunga fase di incertezze e polemiche, la strada per una ricomposizione e un rilancio – ha detto il sindaco di Roma Capitale – La Camera di Commercio, specie ora in vista del Giubileo della Misericordia, darà un contributo essenziale per spingere le imprese a investire e a cogliere questa straordinaria occasione di crescita e modernizzazione. Lorenzo Tagliavanti può ora iniziare il suo lavoro di impulso al mondo imprenditoriale romano e di collaborazione con le istituzioni pubbliche, cominciando con Roma Capitale: insieme, infatti, condividiamo la presenza in molte istituzioni economiche e culturali che hanno bisogno di essere ulteriormente rilanciate e rinnovate”.
Guarda al futuro il commento del presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti: “Ora si volti pagina e si riprenda da questa elezione per ritrovare l’unità dell’istituzione e quella sua autorevolezza ed importanza che, sino a qualche anno fa, sono stati fra i fattori fondamentali della crescita di Roma e del nostro territorio”.
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