Storace rivuole Alleanza Nazionale, ma Giorgia Meloni non ci sta

Il leader della Destra chiarisce le sue posizioni dopo che il vecchio simbolo di An è riapparso sui muri della città. Ma è ancora difficile capire quali e quanti gruppi si fonderanno per farlo rivivere davvero

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«AN, STORACE: SOGNO E SON DESTRO» con questo titolo veramente azzeccato quanto quelli che ci spara il Manifesto (comunista) ogni giorno, oggi Francesco Storace chiarisce le sue posizioni sulla ricostituzione di Alleanza Nazionale il cui simbolo resuscitato è apparso in queste settimane sui muri della Capitale. Sulla “destrità” di Francesco non avevamo dubbi, oggi invece ne abbiamo sulla sua sempiterna e conclamata fedeltà al Cavaliere ed alla sua antica sodale Daniela Santanchè.Sentite cosa scrive: «Ti giri attorno e vedi quelli di Forza Italia carichi a mille. O meglio: quelli del Pdl che aderiscono entusiasti al progetto rilanciato da Berlusconi. Perché il Pdl – come pronosticammo una vita fa a chi ci entrò da destra – non ha avuto vita lunga. Una storia finita. Ma Storace è realista e sa che «pochi lo lasceranno» anche perché senza di lui non avrebbero proprio futuro. Detto questo il nostro non risparmia accenti letterari: «Poi, ti volti – prosegue – e vedi facce stralunate, pensose, che si interrogano e interrogano chi gli sta vicino. Sono facce di uomini e donne di destra. Di qua c’è stata la diaspora, una decina tra partiti, associazioni, fondazioni e ora tutto sembra terribilmente grigio. Bisogna scegliere tra il sogno e l’incubo (sperando che non ci si addentri in un nuovo incubo, ndr). E anche in fretta.»Quindi questo è il momento di ricostituire la destra-destra sotto il glorioso vessillo che che fu di Alleanza Nazionale e di Gianfranco Fini. Mai menzionato e caduto nell’oblio per aver tradito proprio Lui, il Cavaliere che li sino a ieri li garantiti tutti, da Giorgia Meloni a Gasparri, da Alemanno allo stesso Storace. Ma nella diaspora, a destra come a sinistra, la polemica, gli odi, le rivalità strisciano pur sempre fra le pieghe delle migliori intenzioni e Storace non ne fa mistero quando parla del partito di Giorgia e di Rampelli. «Non è sufficiente l’1,9 di Fratelli d’Italia, che ha eletto nove deputati e non ha rappresentanza nell’aula parlamentare più calda, quella del Senato.» E aggiunge «non basta ovviamente La Destra (ridotta ormai ai minimi termini elettorali ndr.), nè Futuro e Libertà, e nemmeno l’arcipelago delle varie anime singolarmente prese.»Laddove non è ben chiaro se fra queste anime siano da ricomprendersi Casa Pound o Forza Nuova, anche se poi quello che conta sta nel finale del ragionamento di Storace. «Occorre coraggio e costringere chi ci blocca a restituire al popolo italiano l’unico simbolo che ora potrebbe federare tutti quelli che sono stati insieme per anni: Alleanza Nazionale.» Inizialmente «almeno in forma federata» anche con i Fratelli della Meloni che non paiono sentirci molto da quest’orecchio. Tanto che lui è stato nemmeno invitato ad Atreju, le festa dei giovani di destra che a Giorgia fanno riferimento. “Storace è troppo vecchio” pare abbia detto qualcuno “per rappresentare la giovane destra.” Tanto giovane che lo stesso Ignazio Marino non ha mancato di esprimere il suo apprezzamento a questi nuovi fermenti della destra rinnovata «della quale l’Italia ha bisogno» e se lo dice lui…….

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