La capitale ha scelto Gianni Cuperlo. Il deputato del Pd sfonda la soglia del 50% e “asfalta” così Matteo Renzi dato vincitore all’ombra del Colosseo dopo le sue passeggiate romane in compagnia del collega di casa Ignazio Marino. Un dato che arriva a stravolgere il risultato totale. Quando i conteggi non sono ancora finiti e sui social network inizia una “guerra” (l’ennesima) delle cifre, il rottamatore viene dato sopra il 46 per cento, seguito da Gianni Cuperlo al 38 per cento e Pippo Civati poco sotto il dieci. Chiude la classifica Gianni Pittella al 6.
E sarà proprio Roma l’ago della bilancia per la sfida finale dell’8 dicembre.
Renzi sfonda solo nel nord est, si prende le periferie e i circoli e va sotto nel centro. Il “fighetto”, come qualcuno lo aveva ironicamente definito, perde ai Parioli ma si prende la “popolare” Tor Bella Monaca. Il che parebbe significare una cosa: Renzi è votato da una base del partito provinciale e periferica. In via dei Giubbonari (centro storico), ad esempio, dove votano ex ministri, politici e intellettuali, Cuperlo ha un’affermazione netta.
Alla fine dei giochi se Renzi vuole vincere dovrà chiamare più gente al voto. L’astensione potrebbe risultare fatale. Ma ora il sindaco può finalmente giocare la carta dei “simpatizzanti”, visto che l’8 dicembre possono “partecipare” anche i non iscritti. Tutto può ancora accadere.
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