Da fenomeno virtuale a reale: tutto per amore di Roma. E’ quello che ha portato “Arfio” Marchini, a passare dal virtuale di internet al reale del Gianicolo e Piazza Pasquiniocon una clamorosa azione dall’impatto sociale, ovviamente subito “postata” sul web. «E’ giunto il momento per Roma di non essere più triste, è giunta l’ora della rivoluzione della bellezza – dichiara Arfio Marchini, “alias” del candidato Sindaco di Roma e oggi consigliere comunale Alfio Marchini, che questa notte ha messo a segno insieme ad un gruppo di volontari definite le “Teste di cachemire” la prima azione non virtuale della sua storia.
Nei giorni scorsi il gruppo di opposizione in consiglio comunale aveva inoltre lanciato la campagna “Basta farci del male” con cui il vero Marchini, Alfio, ha lanciato tredici proposte per la capitale su temi che vanno dalla modifica dell’addizionale Irpef in favore dei redditi più bassi, all’abolizione delle auto blu con lo spostamento del personale al trasporto di disabili e molte altre ancora. Oggi l’iniziativa “social” del suo alter ego virtuale: «Siamo stanchi di vivere in una città flagellata ogni giorno da disattenzione e disorganizzazione; siamo stanchi di essere cittadini che maledicono il posto in cui sono nati perché foriero di stress, di inciviltà, di violenza e sopraffazione.
Vogliamo rivoluzionare Roma, ripartendo dalla bellezza, per questo abbiamo bendato le statue che da sempre sono memoria e coscienza della nostra città, le statue dicono “neanche io riesco più a guardarti”, neanche loro che hanno visto barbari e papi, re e dittatori, possono tollerare lo scempio che vive la Capitale. Il degrado – ha continuato Arfio – non è imputabile a questa o a quell’altra amministrazione ma è una forma mentale, è il frutto di scarso amore nei confronti di quella che per noi è madre, amante e sorella: Roma. Inizia la rivoluzione della bellezza, in cui ogni atto renderà più bella Roma. Se i forconi, gli antagonisti, l’estrema destra sfasciano vetrine fanno chiudere negozi, noi faremo l’opposto. La cureremo, la puliremo, la renderemo con delle piccole grandi azioni, il posto più bello in cui vivere, amare e sperare».
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