Flop affluenza per le primarie del Pd

Fino alle 20 si vota per l'elezione del nuovo segretario regionale. Deludenti i numeri. Di fronte Bonaccorsi, Guglielmo e Melilli

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Bassa affluenza (dato aggiornato alle 15) finora ai seggi aperti per le primarie del Pd che devono eleggere il nuovo segretario regionale del Lazio. Alcuni circoli, secondo quanto si apprende, sarebbero addirittura «deserti». Resta dunque apertissima la sfida che vede di fronte Marco Guglielmo, Lorenza Bonaccorsi e Fabio Melilli. Il primo è vicino a Pippo Civati, gli altri due hanno discusso su chi fosse sostenitore di Renzi da più tempo. I 500 seggi del Lazio sono stati aperti oggi alle 8, e chiuderanno alle 20.

LE OPERAZIONI DI VOTO – A permettere le operazioni di voto saranno 2.650 volontari. Nella sola Capitale sono stati allestiti 135 seggi, con 850 volontari impiegati, e altri 134 nel resto della provincia (650 volontari). Nella provincia di Frosinone 83 gazebo (410 volontari), in quella di Viterbo 60 (300 volontari), in quella di Rieti 45 (230 volontari) e in quella di Latina 43 (210 volontari). Chi intende votare deve presentarsi al gazebo con un documento identità e la scheda elettorale. Gli iscritti al Partito Democratico non pagano (esibendo la tessera), i non iscritti devono versare 2 euro. Tutti devono però firmare una liberatoria per l’inserimento del loro nome nel database del Pd nazionale. Lunedì mattina sono attesi i risultati ufficiali, ma sarà la nuova assemblea regionale (eletta con liste collegate a ogni candidato in proporzione ai voti che ha ottenuto) a dover decretare entro 10 giorni dalle votazioni il nuovo segretario del Pd del Lazio.

LORENZA BONACCORSI – «Il partito ha bisogno di una nuova organizzazione, di ninfa nuova per riappropriarsi del dibattito da portare dall’interno del Pd fuori nei territori. Abbiamo bisogno di energie nuove e riuscire a capire come organizzare le trasformazioni che stiamo attraversando. Un segretario donna? Sarebbe un bel segnale».

MARCO GUGLIELMO «Sinceramente siamo convinti che Zingaretti non abbia nulla da temere – si legge in un comunicato del coordinamento per Civati – e che, come abbiamo più volte detto sia da temere, la disaffezione dei nostri militanti di fronte alle giravolte perpetrate dai nostri dirigenti nazionali, incoerenti e bugiardi, che dopo aver raccolto consensi alle Primarie dell’ 8 Dicembre, al grido: mai più larghe intese! Si apprestano a fare un governo con Alfano & co. fino al 2018.
Quindi le Primarie di domenica, per forza di cose debbono essere un Referendum, ma un Referendum su questa linea politica, un Referendum pro o contro Renzi.

FABIO MELILLI – «Ci piace l’idea di un segretario regionale che provenga dalla provincia, che guardi alle specificità dei territori, che ne conosca le esigenze e le sappia rappresentare, che non sia appiattito sulle dinamiche romane ma che le sappia interpretare e sappia essere guida di equilibrio. Melilli, per anni stimato e autorevole amministratore locale, è per noi la persona giusta».

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