Comune di Roma, Alfio Marchini cambia verso (a destra)

L'imprenditore, che ha un po’ il dente avvelenato con il Pd, dopo un periodo di riflessione, si è presentato al sindaco con qualche scatolone di firme raccolte fra i cittadini sulle esigenze più varie della città

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Comune di Roma Alfio Marchini destra

Che la destra, o meglio il centrodestra romano, sia oggi “un volgo disperso che nome non ha” rappresenta la triste realtà dell’era post alemanniana. Lo ammette lo stesso senatore Andrea Augello nella lunga intervista di ieri al Corriere della Sera. Oggi Augello è un esponente del Nuovo Centro Destra di Alfano, ma sino all’anno scorso era un boss della destra capitolina con Alemanno, Rampelli, Giorgia Meloni, Piso ecc. che oggi, chi più chi meno, si vanno riciclando su diversi lidi.

LE VIE DELLA POLITICA – Le vie della politica sono infinite al punto che il senatore non nasconde le sue simpatie per Alfio Marchini affermando testualmente: «La sua lista è un tentativo interessante, segnata però dal percorso se partecipare o meno alle primarie del centrosinistra». Puntate su di lui come candidato sindaco del futuro? Domanda l’intervistatore. «Marchini – risponde – può starci o non starci, di questo non abbiamo parlato. Ma ci sono tante risorse importanti cittadine rimaste ai margini».

MARCHINI E IL DENTE AVVELENATO – Se a pensar male non si sbaglia mai, è difficile credere che un politico navigato come Augello se ne esca con tali affermazioni senza nemmeno aver preso un caffè con l’imprenditore romano. Né riteniamo che l’antifascismo conclamato di Alfio gli impedisca di colloquiare con i neo fascisti di un tempo, oggi tutti sdoganati dall’era berlusconiana. E poi Marchini un po’ il dente avvelenato con il Pd ce l’ha dopo che questo partito si inventò alle primarie il ‘marziano’ Marino bloccandogli ogni possibilità di successo fra il popolo della sinistra.

LA CAMPAGNA ELETTORALE – In pochi mesi di campagna elettorale lui portò a casa poco più del 9% dei consensi. E pur mantenendo rapporti con il Marino, si collocò all’opposizione con il consigliere Alessandro Onorato dopo la defezioni dell’altro eletto nella sua lista Dinoi. L’imprenditore, dopo un periodo di riflessione come lui stesso l’ha definito, si è presentato pochi giorni fa al sindaco con qualche scatolone di firme raccolte fra i cittadini sulle esigenze più varie della città, e oggi ha ripreso a battere i territori con i suoi militanti. “Batto ergo sum” par voler dire, senza dimenticare che lui i rapporti con i poteri importanti di questa città ce li ha davvero, mentre Ignazio si è messo in rotta di collisione con Caltagirone sulla vicenda Acea e i costruttori non sono gran che contenti del sindaco e del suo assessore all’urbanistica.

IL FUTURO DELL’IMPRENDITORE – Facile dedurne che Marchini un suo spazio politico ce l’ha per un futuro poi non tanto lontano. Per di più ieri pareva voler ammiccare a destra quando in visita al quartiere ha dichiarato «se noi lasciamo che a Settecamini si realizzi un centro di accoglienza per profughi e immigrati solo perché Marino possa farsi pubblicità dicendo che Roma è accogliente, rischiamo di aggravare l’emergenza sociale». E allora perchè escludere che una volta bussato infruttuosamente alle porte della sinistra Alfio non possa rivolgersi ad altre sponde che oggi sono alla disperata ricerca di un leader?

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