Si va chiudendo il periodo delle feste di partito. A Bologna è in piena attività quella mega-galattica in memoria de l’Unità da poco defunta. A Rimini è un accalcarsi di ministri, esponenti dei poteri forti e vip a quella di Comunione e Liberazione. Molto più modeste a sottotono si sono chiuse a fine luglio in Roma quella del Pd vicino alla Casa del Jazz sotto le mura aureliane e quella di Sel in piena piazza san Giovanni. Mancavano i grillini che avevano fatto domanda per occupare l’area del Circo Massimo, talora sede di rumorose ed affollatissime kermesse politiche e musicali sino a ieri a basso costo per gli organizzatori. Solo che questa volta il Comune di Roma ed il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, guidato dal colto scrittore del Pd Franceschini, ha negato loro il permesso.
IL RIFIUTO A LUGLIO – Il gran rifiuto risale al 31 di luglio ma solo oggi il Movimento ne dà notizia. E’ evidente che i pentastellati non l’hanno presa bene e così calcando sulla testa la corona di spine del martirio citano gli esempi che sopra abbiamo riportato. Eventi svoltisi pur sempre in aree storiche. «Noi siamo il Movimento 5 Stelle e non abbiamo corsie preferenziali come tutti i partiti o sindacati che negli anni ci hanno organizzato di tutto (al Circo)….» Sin qui nulla da ridire, poi si batte la grancassa del’ auto-esaltazione per la quale non solo dovrebbe venir loro concessa l’area del Circo, ma addirittura (implicitamente) il Colosseo. «Noi siamo quelli che in due eventi a San Giovanni con folle oceaniche hanno lasciato la piazza più pulita – scrivono- noi siamo quelli che vanno alle manifestazioni con la famiglia….(gli altri generalmente ci vanno con le amanti o le escort ndr)…ecc. ecc» e «a noi, proprio a noi, viene negato Circo Massimo… con una risposta pretestuosa che ci fa immediatamente capire che nessuno dei soggetti coinvolti ….abbia minimamente visionato il progetto dell’allestimento e soprattutto compreso la tipologia di manifestazione che vogliamo fare.» Insomma una discriminazione vera e propria che potrebbe privare i romani anche della eventuale prestazione teatrale del duo Grillo/Casaleggio (questa volta del tutto gratuita).
IL COMUNICATO DEI 5 STELLE – Ma scorrendo il comunicato ribollente di vittimistica indignazione si viene a sapere che quella delle autorità non è stata la risposta definitiva anche se è ormai evidente la bieca e subdola manovra per non consentire agli organizzatori di allestire tutto in tempi utili. Oibò, dicono, non ci fate fare la festa e allora noi ce a faremo comunque «con il permesso del Comune di Roma così come l’avevamo pensata a Circo Massimo, o senza permesso in una pacifica adunata di liberi cittadini. Pacifica ma un pò incazzata. Perché noi siamo gandhiani ma non coglioni.» Nelle aule “sorde e grigie” del Campidoglio, Marino, che pure il grillino blandì, si preoccupa. Lui, uomo di pace, ma delle rispetto delle regole, misurato nei toni e nei comportamenti, nelle parole “incazzata, adunata, coglioni”, oltre all’implicito “me ne frego”, avverte qualcosa di inquietante. Chessaràmmai?
In serata il Comune ha risposto ufficialmente con una nota che in sostanza non cambia le cose, e dice: “Per organizzare manifestazioni in aree sottoposte a vincoli archeologici, come il Circo Massimo, è necessario il parere vincolante di un Tavolo Tecnico, a cui spetta il compito di decidere se l’evento per cui è stata avanzata la richiesta sia compatibile con le caratteristiche del sito scelto”. Staremo a vedere
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