Matteo Renzi non ha il consenso «di chi lavora e delle persone oneste». Questa la frase shock di Maurizio Landini, leader dei metalmeccanici Cgil durante la manifestazione di Napoli contro la politica economica del governo. Nelle stesse ore, il premier in Confindustria annuncia per il 9 dicembre l’ultimo voto in Parlamento sul Jobs act. E ribadisce di ritenere l’articolo 18 «un ostacolo».
LA MARCIA INDIETRO – Parole sulle quali scoppia una vera bufera anche se Landini, in seguito, corregge il tiro: “Mai pensato come mi viene attribuito da alcuni mezzi di informazione – precisa – che Renzi non abbia il consenso degli onesti, ho detto – e ribadisco – che il premier non ha il consenso della maggioranza delle persone che lavorano o che il lavoro lo cercano e che sono nella parte onesta del paese che paga le tasse».
ALTA TENSIONE – Squinzi a Landini: ”Mi ritengo una persona molto più che onesta”. L’apprezzamento del presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, per il premier Matteo Renzi e’ ben comprensibile secondo il leader della Cgil, Susanna Camusso, oggi intervenuta alla Camera di commercio di Brescia. “Non stupisce che Squinzi ringrazi il premier – ha detto parlando ai delegati del sindacato – mi stupirebbe il contrario. L’accoglimento di un pacchetto cosi’ compiuto delle proposte di Confindustria non c’era mai stato. Non ha precedenti”. Ecco perche’ “capisco che il presidente di Confindustria ringrazi. Sarebbe scortese se non lo facesse”. Camusso si chiede poi ironicamente il motivo di questo atteggiamento: “E’ per un regalo al buio? E’ per la consegna delle politiche economiche del Paese agli industriali?”. “Si puo’ anche non essere d’accordo con noi – aggiunge il segretario – ma si puo’ comunque rispondere a banali domande.