Una vera holding criminale che spaziava dalla corruzione, per aggiudicarsi appalti, all’estorsione, all’usura e al riciclaggio. Un sodalizio radicato a Roma con a capo il redivivo ex Nar ed ex Banda Magliana Massimo Carminati il ‘guercio’.
MASSIMO CARMINATI – Definito dall’Espresso uno dei quattro Re di Roma al governo della malavita organizzata che si spartisce il territorio, dopo l’assoluzione nel settembre 1999 per l’omicidio Pecorelli (il giornalista Op detentore di scottanti segreti della prima repubblica) è sempre rimasto nell’ombra pur continuando a frequentare i camerati dell’estremismo nero soliti incontrarsi al Fungo fra i quali l’autorevole Riccardo Mancini dal 2008 di fresca nomina al vertice di Eur spa fino a quando fu implicato nelle tangenti per i filobus della Menarini. Entrambe in odore di frequentazioni con i servizi segreti ed i vertici di aziende strategiche del calibro Finmeccanica, sono già stati arrestati, Carminati a quanto pare già domenica scorsa.
LA LISTA DEGLLI ARRESTI – In carcere sono finiti anche: Riccardo Brugia; Roberto Lacopo; Matteo Calvio; Fabio Gaudenzi; Raffaele Bracci; Cristiano Guarnera; Giuseppe Ietto; Agostino Gaglianone; Salvatore Buzzi; Fabrizio Franco Testa; Carlo Pucci; Sandro Coltellacci; Nadia Cerrito; Claudio Caldarelli; Carlo Maria Guarany; Emanuela Bugitti; Alessandra Garrone; Paolo Di Ninno; Pierina Chiaravalle; Giuseppe Mogliani; Giovanni Lacopo; Claudio Turella; Emilio Gammuto; Giovanni De Carlo. Ai domiciliari sono finiti invece: Patrizia Caracuzzi; Emanuela Salvatori; Sergio Menichelli; Franco Cancelli; Marco Placidi; Raniero Lucci; Rossana Calistri; Mario Schina.
COOPERAZIONE SOCIALE – L’arresto di alcuni esponenti della cooperazione sociale rossa e nera spiega anche le perquisizioni negli uffici della Regione non solo dell’ex capogruppo capitolino del Pdl Luca Gramazio ma anche del collega del Pd Eugenio Patanè, mentre in Campidoglio sono stati perquisiti gli uffici dell’attuale presidente Democratico del consiglio capitolino Mirko Coratti. Tuttavia la vastità delle indagini, il numero degli arresti e degli indagati e il tipo di reati contestati potrebbero portare a sviluppi che vanno ben oltre gli appalti per la cooperazione sociale. Rifiutata dal gip Costantini la richiesta della procura di misura cautelare nei confronti di Gennaro Mokbel già condannato per l’affare di riciclaggio Telecom Sparkle, balzato alle cronache dopo il recente omicidio del suo cassiere Silvio Fanella da parte di un commando di neri e Salvatore Forlenza esponente di Legacoop, che rimangono tuttavia indagati.
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