“Lavoriamo insieme, evitiamo l’escalation”, sarebbero queste le parole del ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov a margine riportate da alcune agenzie dell’attesissimo incontro col segretario di Stato americano, John Kerry. L’incontro è avvenuto a Roma, a Villa Taverna, nella residenza dell’ambasciatore americano a Roma.
LE STRETEGIE – “Non accetteremo mosse unilaterali” e “rifiuteremo condizioni che danneggino la nostra sicurezza, riportando il terrorismo in casa nostra, dentro lo Stato di Israele”. Lo ha detto il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, all’aeroporto Ben Gurion di Tel Aviv, prima di imbarcarsi per Roma.
L’INCONTRO -Al centro dell’incontro c’è il voto sul tavolo del Consiglio di Sicurezza Onu: nei prossimi giorni il Palazzo di Vetro voterà sulle risoluzioni presentate dai giordano/palestinesi e dalla Francia, che chiedono, seppur in modo diverso di votare l’abbandono della Cisgiordania da parte dello stato ebraico entro il 2016. Il premier israeliano, Benjamin Netanyahu ha già detto che metterà dei paletti e lo farà proprio nell’incontro previsto con Kerry e in quello con Renzi, entrambi previsti per domani. ”Dirò a Kerry e a Renzi – ha riferito il premier nella riunione di governo a Gerusalemme – che Israele respinge i tentativi di assalti diplomatici, attraverso decisioni dell’Onu, per costringerci ad un ritiro entro i confini del 1967 in due anni”.
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