Mafia Capitale, Orfini citò i servizi. E Carminati lo chiama a testimoniare

La rivelazione fatta dal commissario Pd nel corso di una assemblea di partito alla Borghesiana

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Matteo Orfini “Kommisaar” del Pd romano è un politico che misura le parole, ma talora si lascia prendere da una forte vena non tanto di ironia socratica, quanto di sarcasmo dalemiano. Così ieri, nel corso di una assemblea del suo partito alla Borghesiana, ha rivelato che Carminati lo ha citato in giudizio come testimone. Non tanto per parlare del ruolo del suo partito nell’indagine del ‘mondo di mezzo,’ ma «per spiegare perchè mi sono lamentato del fatto che i servizi non si siano accorti di nulla di quello che stava succedendo in questa città.»

CHIAMATO IN TRIBUNALE –  Poi ostentando sicurezza ha aggiunto: «Se è vero, sarà divertente andare a rispondere alle sue richieste…» Quanto sia divertente andare in tribunale, che non è Disneyland, a testimoniare lo lasciamo alla sensibilità dell’arguto dirigente. Ma va ricordato che il 5 giugno di quest’anno, nel corso della conferenza stampa al Nazareno presenti Ignazio Marino e Nicola Zingaretti, proprio Orfini aveva adombrato un sospetto sui servizi segreti. «E’ curioso che una figura come Carminati abbia potuto costruire un sistema criminale di tale entità» disse Orfini, aggiungendo «chiederò al Copasir di occuparsi di questa vicenda, per chiedere come è possibile che i servizi segreti non si siano accorti di cosa stava facendo una persona a loro evidentemente nota (Carminati ndr)».

CARMINATI E I SERVIZI – Se la lettera annunciata per  il Comitato Parlamentare per la Sicurezza della Repubblica sia stata spedita o meno non è dato sapere. Certo invece è che Orfini chiamò in causa i Servizi perché secondo il presidente del Pd  Massimo Carminati, il boss intorno al quale ruota gran parte dell’inchiesta della Procura «era un uomo legato ai servizi, secondo varie ricostruzioni, anche giornalistiche.» Dunque chiedeva ad un organo istituzionale «di indagare sul perché le attività di Carminati siano state coperte dai servizi fino all’inchiesta della procura…» Parole pesanti soprattutto perché se Orfini prima della sua esternazione non aveva ritenuto opportuno chiedere lumi al sottosegretario e compagno di partito con delega ai servizi segreti Marco Minniti.

SI APRE NUOVO FRONTE? – E’ pur vero che nelle 1228 pagine dell’ordinanza del Gip del Tribunale di Roma, Flavia Costantini, è scritto dei «numerosi contatti tra i sodali e gli affiliati all’associazione diretta da Carminati Massimo ed appartenenti alle varie Forze di Polizia» ma esplicitamente dei Servizi non abbiamo trovato traccia. E allora? E allora c’è poco da divertirsi perché il  difensore di Carminati, avv. Naso, prende la palla al balzo e chiama Orfini alla sbarra. A questo punto egli dovrà sgonfiare  quelle sue dichiarazioni perché ricavate solo ‘da fonti’ giornalistiche, oppure confermarle aprendo un nuovo delicatissimo fronte processuale.

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